Gela. Troppi ritardi e a risentirne sono strumenti istituzionali che, almeno potenzialmente, dovrebbero riscrivere le sorti economiche e di sviluppo della città. Dalla Zona economica speciale fino all’accordo di programma e all’area di crisi, passando tra le altre cose anche da “Agenda Urbana”, sono tutte tappe che Regione e governo centrale stanno percorrendo a marce sicuramente molto basse. La commissione consiliare sviluppo economico, presieduta dal consigliere Rosario Faraci, riprenderà tutti questi dossier e lo farà già dai prossimi giorni. In queste ore, i componenti della commissione stanno tracciando il programma da sviluppare, dopo la breve pausa estiva. Zes, accordo di programma, area di crisi ma anche programmi di finanziamento come “Agenda Urbana” e “Patto per il Sud” sono da tempo all’attenzione di Faraci e degli altri componenti, Luigi Di Dio, Virginia Farruggia, Pierpaolo Grisanti ed Emanuele Alabiso. Dalla Regione, ormai da mesi, non arrivano riscontri sull’avvio vero e proprio della Zona economica speciale, così come da Roma non ci sono sviluppi sulla proroga dell’accordo di programma, che scade ad ottobre, e sul futuro più immediato dell’area di crisi, tutti temi sui quali il governo dovrebbe intervenire, anche sulla scorta della mozione approvata dalla commissione industria del Senato. “I temi, purtroppo, sono sempre quelli che abbiamo già più volte toccato e approfondito – dice Faraci – mi pare che ci siano troppe cose che non vanno. Non escludo neanche una visita a Palermo. Temo che i tempi possano allungarsi ancora, con il solito scarico di responsabilità”.
Una posizione che riprende le preoccupazioni già espresse dall’assessore allo sviluppo economico Terenziano Di Stefano, che ha seguito programmi come “Agenda Urbana” e in più occasioni ha chiesto maggiore celerità agli uffici regionali, che devono ancora rilasciare nove decreti di finanziamento, per progetti già integralmente istruiti dal gruppo di lavoro. Senza i finanziamenti, l’ombra lunga di progetti che possano saltare è piuttosto concreta. In commissione, partirà la verifica, in attesa di capire se a Palermo e Roma qualcosa possa muoversi. La commissione ha spesso interloquito, anche in incontri ufficiali, con il senatore grillino Pietro Lorefice, che a Roma sta seguendo le traversie dell’area di crisi e dell’accordo di programma, che va prorogato per non perdere fondi per circa venticinque milioni di euro.