Gela. I numeri, spesso forniti dall’assessore allo sviluppo economico Terenziano Di Stefano, indicano 300 milioni di euro, come potenziale “tesoretto” a disposizione del Comune, in termini di progetti già finanziati. Dal Patto per il Sud fino ad Agenda Urbana, passando per l’accordo di programma, la Zes e i fondi destinati alle bonifiche del territorio, le somme potenzialmente ci sono ma devono trasformarsi in cantieri e arrivare a conclusione delle procedure. Negli ultimi due anni, da quando l’amministrazione comunale si è insediata, non sono mai mancate le polemiche, aspre, sui definanzamenti, disposti principalmente dalla Regione. Lentezze amministrative e una certa volontà politica hanno fatto da ingredienti di un cocktail di tagli e somme perse. A Palazzo di Città, il tentativo è di evitare che possano ripetersi i soliti errori del passato, anche piuttosto recente. L’iniziativa, questa volta, arriva direttamente dal consiglio comunale e dai banchi degli esponenti di “Liberamente”. Il capogruppo Vincenzo Casciana e il consigliere Pierpaolo Grisanti chiedono che si costituisca una commissione di indagine, o comunque un gruppo di lavoro, che possa monitorare il percorso di tutti i progetti che sono attualmente sui tavoli del municipio. Nel lungo elenco proposto dai consiglieri, tra le altre, si citano le travagliate vicende dei progetti per il porto rifugio e la darsena commerciale, ma anche il polo agro-energetico, l’Orto Pasqualello, il completamento del lungomare Federico II di Svevia e il programma per le manutenzioni delle principali arterie stradali. Tutti progetti che assicurerebbero fondi e lavori, così da riqualificare la città e avviare investimenti, anche innovativi, soprattutto in tempi di Recovery fund. “È argomento molto spinoso quello della progettualità pubblica. Su più fronti e da tempo, ormai, abbiamo riscontrato che pur perseguendo i migliori propositi, i progetti non decollano o arrestano il proprio percorso senza approdare a destinazione. Le ragioni sono, purtroppo, troppo spesso da ricondurre alla mancanza di controllo dell’iter procedurale, all’assenza dell’amministrazione nel momento in cui deve far fronte al cavillo tecnico, burocratico o politico. Traendo legittimazione dalle norme previste dallo statuto comunale e dal Testo unico degli enti locali, abbiamo deciso di proporre al consiglio comunale una mozione – dicono Casciana e Grisanti – che istituisca una commissione speciale di indagine o un gruppo di lavoro. Abbiamo ribattezzato l’iniziativa istituzionale. “Governance sui progetti”. Va istituita in seno al consiglio, che si occuperà proprio del monitoraggio dei progetti di rilancio del sistema economico. Tra questi, solo per citarne alcuni, quelli riguardanti il porto di Gela, la bonifica delle discariche Cipolla e Marabusca, l’agro-energetico innovativo, la digitalizzazione della pubblica amministrazione. Ci sono anche i progetti che saranno consacrati nel Piano di ripresa e resilienza e finanziati dal Recovery Fund. Riteniamo sia una iniziativa senza colore politico, una proposta concreta per ripartire a beneficio di tutti”. Sarà poi l’assise civica, qualora approvasse la mozione, a definire le modalità di lavoro e a determinare la composizione della commissione, che sarà comunque tutta politica, formata esclusivamente da consiglieri comunali. Un’iniziativa che il gruppo di “Liberamente”, da mesi molto critico verso la linea ufficiale dell’amministrazione comunale, poterà in aula anche nel tentativo di capire se possa trovare appoggio politico, anche tra i pro-Greco.
Una commissione di indagine, che monitori l’iter dei progetti, potrebbe essere vista anche come una sorta di “tutore” del lavoro di uffici tecnici e organismi politici, che non sempre hanno brillato per efficienza. Negli ultimi anni, la linea dell’assessorato allo sviluppo economico, retto dal vicesindaco Terenziano Di Stefano, è molto rigida, con un controllo capillare sui programmi di investimento. Ad inizio anno, per vagliare la situazione complessiva dei progetti del Patto per il Sud e di quelli finanziati con le compensazioni minerarie, l’assessorato ai lavori pubblici ha introdotto una cabina di controllo, composta a funzionari dell’ente.
Chissà cosa chiedono al sindaco