Gela. Nessun ristoratore in città è autorizzato alla preparazione di cibo senza glutine. Nonostante la carenza, i corsi gratuiti indetti dall’ufficio Igiene dell’Asp continuano a essere ignorati dagli operatori del settore alimentare locali. A lanciare una segnalazione è Carmelo Campisi, medico dell’ufficio Igiene dell’Azienda sanitaria provinciale, intervenuto ieri a conclusione del quarto corso di celiachia gratuito promosso per qualificare i ristoratori. “Da tre anni l’Asp promuove corsi di celiachia gratuiti – sostiene Campisi – indispensabile agli operatori del settore alimentare ad ottenere l’autorizzazione a preparare cibi per soggetti celiaci. Purtroppo registriamo l’assenza degli operatori privati gelesi nonostante in città non ci fosse nemmeno un ristoratore autorizzato a produrre alimenti senza glutine. Negli ultimi tre anni abbiamo permesso di formare gli operatori delle strutture pubbliche – prosegue Campisi – tra strutture sanitarie e mense scolastiche, oltre ai soggetti che operano con il pubblico. Oggi, a conclusione del quarto corso di celiachia, registriamo ancora l’assenza di operatori locali”. Il corso teorico-dimostrativo curato dallo chef Savatore Pizzo si è tenuto presso la cucina del presidio ospedaliero Vittorio Emanuele. Tra i partecipanti Franco Cortes, panificatore di Niscemi, Salvatore Daidone di Catenanuova, alcuni operatori del villaggio Serenusa di Licata e 17 alunii dell’istituto di formazione Arché Piazza dei mestieri di Catania retto da Alessandro Russo, cuoco di Ristoworld. Il corso è stato curato oltre che dal medico Campisi, da Anita Minardi, tecnologa della ristorazione, e dalla volontaria Annamaria Bonanno dell’Aic (Associazione italiana celiachia) che ha parlato del progetto Afc, “Alimentazione fuori casa” fornendo informazioni tecnico-pratiche.