Gela. Rigettata la richiesta di archiviazione sul procedimento penale promosso da una ventina di operatori ed ex responsabili della fabbrica Eni. Proseguono, quindi, le indagini per accertare il nesso di casualità tra l’esposizione all’amianto e la malattia contratta da un lavoratore (A. R. le sue iniziali). E’ stato il pubblico ministero, Serafina Cannatà, ad accettare le motivazioni della richiesta avanzata da Davide Ancona e Lucio Greco, legali di fiducia incaricati dall’operaio.