“Rinzivillo chiese notizie sull’omicidio Sequino”, boss intercettato da investigatori

 
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Gela. Chiese di acquisire informazioni sull’omicidio del tassista Domenico Sequino. Il boss sessantenne Salvatore Rinzivillo venne intercettato nel gennaio di cinque anni fa dai finanzieri di Roma, che già stavano indagando sui suoi interessi nella capitale, in un’inchiesta poi sfociata nel blitz antimafia “Extra fines-Druso”. Una conversazione che gli inquirenti captarono circa un mese dopo l’agguato a Sequino, ucciso nel cuore del centro storico, in corso Vittorio Emanuele. Secondo quanto riferito dal colonnello dell’unità che si occupa di criminalità organizzata, Rinzivillo si rivolse ad un suo contatto, parlando proprio dell’omicidio e chiedendo notizie. I finanzieri romani, come ha spiegato il militare sentito davanti al collegio penale del tribunale, informarono la Dda di Caltanissetta. Per l’agguato al tassista è in corso il processo nei confronti dei tre presunti responsabili. E’ uno dei particolari raccontati in aula dal testimone, sentito anche per ricostruire i contatti romani di Rinzivillo. Il sessantenne è già stato condannato in abbreviato, proprio per i fatti dell’inchiesta “Extra fines-Druso”.

Nel filone confluito nel dibattimento, invece, ne rispondono Antonio Rinzivillo, Crocifisso Rinzivillo, Umberto Bongiorno, Emanuele Catania, Rosario Cattuto, Angelo Giannone, Carmelo Giannone, Giuseppe Licata, Francesco Maiale, Antonio Maranto, Antonio Passaro, Luigi Rinzivillo, Giuseppe Rosciglione, Alfredo Santangelo, Vincenzo Mulè, Luigi Savoldi e Fabio Stimolo. In aula, anche un testimone chiamato a riferire dalla difesa di Giuseppe Rosciglione. Ha invece spiegato che i contatti con Rinzivillo sarebbero iniziati nel tentativo di trovare un canale nella capitale per il commercio di prodotti caseari. La difesa di Fabio Stimolo (rappresentato dall’avvocato Mirko Maniglia) ha approfondito l’origine di circa 50 mila euro, trasferiti da un familiare per l’avvio di un’attività commerciale. La requisitoria dei pm della Dda è fissata a marzo. Tra i difensori degli imputati, ci sono gli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Giovanna Cassarà, Riccardo Balsamo, Luigi Pipitone e Carmelo Ferrara.

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