Gela. Una maggioranza “confusa” e un’amministrazione che ha riportato la città davanti ad una sorta di “oscurantismo medievale”. Il direttivo di “Rinnova” sostiene quanto spiegato ieri dal consigliere Alessandra Ascia, che ha attaccato non solo l’amministrazione comunale ma anche il presidente dell’assise civica Salvatore Sammito, rivendicando il ruolo dell’opposizione. Sul piano economico finanziario, gli esponenti di “Rinnova” pongono delle priorità. “Rinnova ha sempre dichiarato, fin dalla sua nascita, di essere dalla parte del cittadino e di voler votare, in consiglio comunale attraverso il proprio rappresentante, tutti gli atti utili alla città e ai suoi abitanti, anche se all’opposizione di questa amministrazione. Affinché questi atti vengano votati positivamente dal nostro rappresentante devono possedere dei requisiti. Devono cioè essere veramente utili alla città e soprattutto, al fine della loro esecutività, devono essere chiari e rispettare i criteri di trasparenza. Infatti nell’atto, presentato dall’amministrazione, non si evince il calcolo del fondo dei crediti di dubbia esigibilità che viene inserito nel pef e che ammonta verosimilmente a due milioni di euro, non si capisce se rispetta il limite dell’80 per cento di quanto previsto dalle norme sul fondo crediti di dubbia esigibilità, che pertanto graverà in modo rilevante sui cittadini su quella che sarà domani la tariffa Tari – dicono – una tariffa già esosa se si pensa ai costi che ogni famiglia affronta oggi. Inoltre, si vuole sottolineare che nel Pef presentato dall’amministrazione non si desume il dato consolidato relativo alla spesa diretta e indiretta del servizio dei rifiuti desunto dall’ultimo consuntivo approvato. Tutto questo non lo dice solo il consigliere di “Rinnova” ma anche il collegio dei revisori dei conti del Comune. L’amministrazione e la maggioranza, se realmente vogliono votare questi atti, lo facciano assumendosene tutte le responsabilità. Il consigliere Ascia, in questa occasione e in modo corretto, con grande senso di responsabilità e rispetto nei confronti della città, ha segnalato queste discrepanze ed inoltre ha invitato la presidenza del consiglio a tutelare i consiglieri comunali da questo cattivo e viziato modus operandi e a non inviare sempre gli atti ai consiglieri un giorno prima della loro scadenza”. Per gli esponenti di “Rinnova” il pef è da rivedere ma anche le tariffe Tari vanno adeguate al ribasso, a tutela dei cittadini, che si trovano ad avere un servizio rifiuti non certo impeccabile. “Dai dati riportati nel pef 2022, così come in quello dell’anno precedente, il costo ammonta sommariamente a tredici milioni di euro, dato l’aggravio nella percentuale massima prevista dalla legge dei crediti di dubbia esigibilità – aggiungono – per poi, nel 2023 e nel 2024 scendere ad undici milioni di euro, riportando una riduzione di tariffe per la Tari. Tutto ciò sembra propedeutico alla futura campagna elettorale di questa amministrazione. Noi invece crediamo che fin da subito si deve operare per una diminuzione del Pef, così come sostenuto dal consigliere Ascia anche l’anno scorso, perché viviamo ormai da diversi anni in una situazione di crisi perenne, poi aggravata da tutti gli altri aumenti che nuocciono gravemente alle famiglie. Non si può pensare sempre alle campagne elettorali”.
Da “Rinnova” il monito che arriva è anche politico. “Purtroppo si deve ancora una volta evidenziare come in questa amministrazione e in questa maggioranza, oggi tutta da verificare, ci sia molta confusione e dispiace che a farne le spese sia sempre la città che vive un momento veramente buio della sua storia recente. Una sorta di oscurantismo medievale che ha portato la città indietro di tanti anni e che purtroppo ha determinato la progressione di tante problematiche che causano disagi”, concludono gli esponenti del movimento.