Gela. “A Dicembre pensavo all’iter autorizzativo sul rilascio dell’Aia in maniera pessimistica. Oggi, invece, sono cautamente ottimistico che il progetto della centrale si concluda in tempi brevi.
Non dovremmo andare oltre il mese di marzo. Ne stiamo parlando anche col ministero”.
Con queste parole l’amministratore delegato di Raffineria Gela, Bernardo Casa, è intervenuto nel corso di un congresso indetto dalla Cgil, parlando degli investimenti di 700 milioni di euro che permetteranno di ammodernare la raffineria avviando la produzione dei migliori gasoli per autotrazione.
L’Ad della fabbrica del colosso energetico Eni accusa la popolazione gelese di creare allarmismi gratuiti e influenzare i tavoli del ministero per il rilascio delle autorizzazioni.
“Abbiamo presentato un progetto prima che la situazione della raffinazione in Italia e in Europa diventasse insostenibile – sottolinea Casa – Noi crediamo in quel progetto. Siamo fiduciosi che riusciremo a portarlo avanti. Purtroppo i meccanismi autorizzativi sono, come sempre, influenzati da un atteggiamento di negatività da parte del ministero, se riferiti al nostro territorio, anche perché noi invece di smorzare i toni accendiamo i riflettori su Gela parlando con negatività. La burocrazia non compete noi cambiarla. Dobbiamo avere la capacità di dimostrare che i nostri investimenti sono in linea con gli iter e la normativa attuale”.
L’amministratore licatese della Raffineria, di ritorno dal ministero dell’Ambiente, parla di cauto ottimismo per l’avvio entro marzo del progetto della centrale. “Abbiamo ridiscusso le restrizioni delle emissioni – spiega Casa – forse abbiamo raggiunto un accordo. Il livello emissivo potrebbe essere calcolato sulla percentuale dell’energia elettrica che viene esportata e la percentuale che viene importata.
Su questo abbiamo dato la piena disponibilità a collaborare per raggiungere i livelli che ci imporranno. Di certo chiunque vuole investire ha bisogno la chiarezza e la certezza delle norme. Noi vogliamo un’autorizzazione senza se e senza ma. Ricordo che con l’entrata in vigore dell’Aia noi eravamo già in grado di rispettare i limiti emissivi”.