Gela. “Non un premio alla carriera ma un incarico che dà risalto al valore professionale e al suo curriculum”. Questa mattina, il nuovo presidente del tribunale Roberto Riggio ha giurato davanti al collegio presieduto dal giudice Maria Rosaria Carlà. E’ stata lunga l’attesa per arrivare alla nomina, giunta dopo quasi due anni. In questo periodo, il tribunale è stato retto dal giudice Miriam D’Amore, presidente della sezione penale. “Questo tribunale è andato avanti nonostante le tante difficoltà e bisogna ringraziare il giudice Miriam D’Amore”, è stato detto, anche dal procuratore capo Fernando Asaro. Riggio arriva in città, dopo importanti esperienze, da ultimo nell’ufficio gip del tribunale di Palermo. A fare gli onori di casa, oltre al procuratore e ai pm, il procuratore generale Lia Sava e il presidente della Corte d’appello di Caltanissetta Maria Teresa Vagliasindi. “Questo è un territorio di frontiera, con un alto indice di criminalità – ha aggiunto Asaro – è fondamentale la sinergia tra tribunale e procura. Le doti umane del presidente Riggio saranno messe a dura prova”. Alla cerimonia di insediamento, hanno preso parte anche gli ordini professionali, i funzionari e i dipendenti del tribunale e c’erano i rappresentanti del Consiglio dell’ordine e della Camera penale e civile. Il sindaco Lucio Greco ha portato i suoi saluti isttiuzionali. I legali hanno spinto molto per arrivare ad una nomina, che ad un certo punto sembrava del tutto bloccata. “Dobbiamo dare risposte in termini di rapidità, efficacia ed efficienza”, ha spiegato il neo presidente.
A Palazzo di giustizia, sono ancora tanti i passi da muovere, soprattutto sul fronte del completamento dell’organico, anzitutto amministrativo. Le scoperture sono state denunciate anche dal Consiglio dell’ordine. “Ancora oggi, personale destinato al presidio locale è distaccato a Catania”, è stato fatto notare.