Rifiuti, assemblea Srr per il cda e per il bilancio: sarà l’esordio di Di Stefano

 
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Una riunione dell'assemblea della Srr4

Gela. Il sistema locale dei rifiuti, durante la campagna elettorale appena chiusa, è stato spesso oggetto di polemica. Negli equilibri della Srr4, la società che sovraintende l’intera filiera territoriale, si apre una nuova fase. Con le amministrative concluse, la prossima settimana l’assemblea dei sindaci, adesso con il nuovo primo cittadino gelese Terenziano Di Stefano e con l’innesto anche per Mazzarino, che ha eletto Domenico Faraci, sarà chiamata a varare il bilancio e a rinnovare il consiglio d’amministrazione. La convocazione è partita dall’attuale presidente, il sindaco di Delia Gianfilippo Bancheri. Nel cda figurano inoltre il sindaco di Sommatino Salvatore Letizia e quello di Riesi Salvatore Sardella. Bancheri ha preso la redini a seguito dell’avvicendamento dovuto proprio alle amministrative. Il dottor Vincenzo Marino, che ha svolto le funzioni di presidente Srr, non è più primo cittadino di Mazzarino e ha lasciato l’incarico. Nel consiglio d’amministrazione, a rotazione, si collocano i sindaci dei Comuni con popolazione fino a quindicimila residenti. Sia nella Srr4 sia nell’Ato Cl2 in liquidazione, il ruolo del Comune di Gela è strategico, dato che rappresenta le quote maggioritarie. L’ex primo cittadino Lucio Greco, nel tempo, si è posto in una posizione piuttosto antagonista rispetto al gruppo degli altri primi cittadini, principalmente nella gestione delle vicende dell’Ato rifiuti in liquidazione e degli asset ma anche nei rapporti, non sempre istituzionalmente cordiali, con i vertici di Srr e Impianti Srr, l’in house che gestisce il servizio in città e negli altri Comuni dell’ambito.

Di Stefano dovrà da subito mettere in chiaro le sue prospettive rispetto a temi essenziali, dal futuro della discarica Timpazzo passando per le sorti del servizio, dell’Ato e dei rapporti con Impianti Srr. Ha spiegato, a risultato acquisito e durante la campagna elettorale, che non intende avallare soluzioni che possano creare ulteriori pressioni sulla piattaforma di Timpazzo. “Non può diventare la pattumiera di tutta la Sicilia”, ha detto. Per il sito di conferimento, infine, ballano somme ingenti dei fondi Fsc per un eventuale ampliamento, con progetto ancora tutto in itinere.

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