Gela. I rapporti tra l’amministrazione comunale e i vertici di Srr4 e “Impianti Srr” (la società in house che ha ottenuto la gestione del servizio rifiuti), non sono mai stati istituzionalmente cordiali, anzi. Nelle ultime ore, però, la situazione sta evolvendo, facendo salire il livello della tensione. I vertici della “Impianti Srr”, impegnati nel lavoro preparatorio per avviare il nuovo servizio, anzitutto nei Comuni delle “cinque terre”, hanno poco gradito i contenuti dell’ordinanza con la quale il sindaco Lucio Greco ha disposto la proroga del servizio, in città, alla campana Tekra. “Non c’era altra soluzione”, dice l’avvocato. Secondo l’amministratore della “Impianti”, l’ingegnere Giovanna Picone, il sindaco, con l’ordinanza, mira a giustificare la proroga richiamando ritardi nell’avvio del nuovo servizio, addebitati proprio alla società in house. L’ingegnere esclude responsabilità di questo genere. Così, ha disposto di impugnare il provvedimento, davanti ai giudici del Tar Palermo. “Il ricorso della “Impianti”? Non ci è stato ancora notificato – dice il sindaco Greco – lo valuterò con attenzione, ma confermo, e sono pronto a produrre la copiosa corrispondenza sul punto, che i ritardi sono da addebitare proprio alla “Impianti Srr”. Questo ricorso, mi sembra un tentativo, strumentale e arrogante, per ribaltare sul nostro ente responsabilità che non abbiamo”. Il sindaco, nelle ultime settimane, ha aperto la via per soluzioni alternative, come l’Aro, con una gara da affidare autonomamente, senza l’intervento di Srr4 e “Impianti Srr”. Una relazione è stata trasmessa alla Regione e il primo cittadino ha incontrato l’assessore Daniela Baglieri e i funzionari del dipartimento regionale acqua e rifiuti. L’avvocato conferma tutti i suoi dubbi sulla gestione affidata alla “Impianti Srr”. “Io e il sindaco di Riesi ci opponemmo – dice – parliamo di una società che non ha uno storico, non aveva le autorizzazioni, il management, i mezzi e più in generale il know how. Con tutto il rispetto per l’ingegnere Picone, ma non si diventa imprenditori dall’oggi al domani, soprattutto in un settore così delicato come quello dei rifiuti. Anzitutto, la “Impianti” dovrebbe spiegare come mai il servizio non è partito a settembre, visto che era stato indicato quel periodo. Vorrei capire le ragioni che hanno spinto a dare precedenza ai Comuni più piccoli. E’ stato fatto in modo arbitrario. Perché il servizio non è partito, per tutti i Comuni, quando avrebbe dovuto? Il Comune di Gela non è mai stato coinvolto in nessuna decisione, nonostante sia quello più grande non solo di tutta la Srr ma dell’intera provincia. Ci sono troppi aspetti che non ci convincono e per questo abbiamo valutato soluzioni alternative. Il cronoprogramma della “Impianti” ci è stato fornito solo la scorsa settimana e dopo la riunione in Regione, con l’assessore Baglieri e la dirigenza del dipartimento. Per il resto, abbiamo avuto notizie solo tramite la stampa, non siamo mai stati coinvolti. Le nostre preoccupazioni sulla gestione in house sono aumentate anche per quello che ci viene riferito dai sindacati, rispetto alla collocazione dei lavoratori. Di recente, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato che precarietà e frammentarietà, nel lavoro, aumentano le diseguaglianze sociali. Non vorrei che le scelte che si stanno facendo contrastino con il monito del Capo dello Stato”. Greco conferma anche le ragioni che lo hanno spinto a firmare la proroga a Tekra, fino al marzo del prossimo anno.
“Non c’era altra scelta – aggiunge – non volevamo arrivare ad una nuova proroga tecnica, che le autorità competenti e Anac ritengono non in linea con la normativa. Senza la proroga, però, la città sarebbe rimasta priva di un servizio essenziale. Non mi piace fare la Cassandra, ma i dubbi che avevano avanzato in assemblea, quando si trattò di decidere sul servizio in house, ora vengono tutti al pettine”. La situazione complessiva è tutta da decifrare, a partire da ciò che accadrà a Gela, dove si potrebbe comunque arrivare all’avvio del servizio in house, anche se le parti parlano lingue assolutamente in controtendenza tra loro.