Ricettava tabacchi rubati, commerciante si costituisce alla polizia di Enna

 
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Gela. Si è costituito alla polizia di Enna, che lo ha atteso all’aeroporto Fontanarossa di Catania. Orazio Pisano, 54 anni, gestore di un distributore di carburante con annesso bar tabacchi sulla statale 117 bis Gela-Catania, è l’ottavo indagato finito in carcere nell’ambito dell’operazione antimafia «Marea grigia» della polizia di Enna, che ha portato il 7 marzo scorso all’arresto di sette persone sospettare di fare parte di una organizzazione specializzata in estorsioni e rapine.

Orazio Pisano è accusato, in concorso con Riccardo Abati già condannato per mafia e arrestato il 7 marzo scorso, di avere acquistato i tabacchi provento della rapina messa a segno il 29 ottobre 2009 a Gela, con l’aggravante di avere commesso il fatto nell’esercizio dell’attività di rivenditore autorizzato di tabacchi. Il commerciante si trovava da una ventina di giorni in Romania dove cura un’altra attività imprenditoriale. L’indagato, tuttavia, attraverso i legali di fiducia, Maria Elena e Giacomo Ventura, aveva subito fatto sapere di volersi consegnare alla polizia. L’avvocato Ventura è rimasto in contatto con la questura di Enna per concordare la costituzione del suo assistito.

Ieri mattina Pisano è stato subito interrogato. Al Gip Salvucci ha cercato di chiarire la sua posizione, spiegando nel dettaglio ogni aspetto dell’incriminazione. L’indagato ha detto di aver subito nel periodo contestato una serie di furti a raffica nel suo bar tabacchi annesso al distributore di carburante.

Secondo la procura nissena, dopo la commissione della rapina al porta tabacchi di Niscemi, commessa da Vincenzo Scivoli e Marco Gimmillaro, il gruppo criminale aveva la necessità di smerciare le sigarette rubate per un valore di circa 27.000 euro. Riccardo Abati a quel punto intermediò con Orazio Pisano per piazzare a prezzi più bassi a quelli di mercato i tabacchi provento della rapina. Il commerciante ha ammesso di aver acquistato i tabacchi, ma ha sottolineato di essere convinto che si trattasse della sua merce. 

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