Renato Mauro si dimette: “La Rsa non chiude e dimostrerò la mia correttezza”

 
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Gela. Renato Mauro non è più il direttore generale del Comune. Lo ha ufficializzato stamane nel corso di una conferenza stampa.

Ha detto di averlo fatto per evitare che si pensasse che possa inquinare le prove o ostacolare le indagini, ma punto per punto chiarisce ogni aspetto autorizzativo della Rsa Caposoprano.

La difesa. «L’investimento – dice Mauro – è stato complessivamente di circa quattro milioni di euro. C’è un piano finanziario preciso risultato dalla partecipazioni di soci, anticipazioni bancarie e leasing per l’acquisto delle apparecchiature». L’ex manager del Comune ha chiarito che la politica non c’entra. L’unica figura presente è quella del presidente del consiglio comunale, Giuseppe Fava, che non avrebbe alcuna quota nella Sst ma solo in una società di servizi secondaria, la “Sanires”, che ha un ruolo assolutamente marginale, in quanto gestisce solo il bar della Rsa. 

La Rsa non chiude ma continuerà a operare garantendo un servizio ai cittadini e un lavoro ai circa 50 operatori sanitari e dei servizi che vi lavorano.

Articolo 4. Durante la conferenza stampa Mauro ha chiarito che tutto è partito da una precisa denuncia del consigliere comunale di Articolo 4, Peppe Di Dio.

Il sindaco. “Prendo atto delle dimissioni dell’Ingegnere Mauro, una decisione che umanamente rispetto e che reputo doverosa a tutela dell’Amministrazione, del lavoro svolto in questi anni e per restituire serenità agli uffici comunali”. Sono queste le dichiarazioni del sindaco Angelo Fasulo dopo la conferenza stampa nella quale l’ingegnere Renato Mauro ha ufficializzato le sue dimissioni dalla carica di Direttore Generale. “Siamo sicuri che gli inquirenti faranno chiarezza sulla vicenda al più presto e che verranno fugate tutte le ombre -conclude il primo cittadino- Nel frattempo a garanzia della serenità nello svolgimento del lavoro all’interno dei vari uffici dell’Ente provvederemo nell’immediato alla rotazione dei dirigenti e dei dipendenti interessati, nell’attesa che vengano chiarite le eventuali responsabilità”.

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