Gela. Un registro tumori “fai da te” per colmare l’assenza delle istituzioni.
A proporlo sono le volontarie della “Farc & C” che hanno trovato subito il supporto degli esponenti della commissione consiliare sanità, presieduta da Virginia Farruggia, e del presidente del Consiglio comunale, Alessandra Ascia. Da questa mattina tutti, in forma anonima, potranno contribuire alla conta dei pazienti catalogati con il codice “048”, indispensabili a “mappare il più realisticamente possibile la diffusione di patologie oncologiche nel territorio gelese”.
In ospedale, per promuovere l’iniziativa saranno i pazienti, il personale e i volontari dell’unità operativa di Oncologia a colorarsi di glicine indossando le t-shirt dell’associazione “Fondere assistenza ricerca cancro & cultura” (Farc & C), diretta da Angela Lo Bello. Ad oggi sono troppi gli ammalati e i morti per patologie oncologiche che non risultano censiti. Negli archivi rientrano solo quelli analizzati, nel triennio 2005-2007, dal registro tumori istituito con il supporto dei medici di Ragusa e finito presto nel dimenticatoio. Un’assenza ingombrante che, come denunciato dagli esponenti della commissione Sanità, incide direttamente sui servizi erogati e riconosciuti all’ospedale “Vittorio Emanuele”.
“I dati ufficiali dell’Asp sembrano sottodimensionati – evidenzia Virginia Farruggia (M5S) – rispetto alle patologie oncologiche catalogate con il codice “048”. Una carenza che si riflette sui parametri che regolamentano il piano regionale di riconoscimento dei servizi. Gela – aggiunge il presidente della commissione Sanità – infatti non rientra per parametri quali la criticità e il fluso di utenti. Secondo il direttore del distretto Sanitario, Vito Milisenna, non è automatico nemmeno il riconoscimento all’esenzione per gli assistiti”.
“Il comprensorio gelese – spiega Angela Lo Bello – non è in grado di fornire dati per le attività epidemiologiche. Nell’atlante sanitario dei tumori in Sicilia, pubblicato dall’assessorato regionale alla Salute, i gelesi non sono contemplati eppure prevede una catalogazione dettagliata fornendo dati sulla sopravvivenza, mortalità e ospedalizzazione della patologia oncologica. L’unità operativa di Oncologia dell’ospedale – conclude – opera sono in day hospital e i pazienti sono costretti a sottoporsi a sedute chemioterapiche sulle sedie”.
Secondo le prime stime i soggetti particolarmente colpiti da patologie tumorali hanno un’età compresa tra 20 e 45 anni. Di sicuro i casi pediatrici non sono conosciuti.