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Regione autorizza Eni, sì nuove tecnologie all'impianto waste to fuel per il Forsu

Gela. L’autorizzazione dell’impianto sperimentale waste to fuel di Eni, che lavora la frazione organica dei rifiuti per produrre bio-olio, lo scorso anno era già stata rinnovata dalla Regione per un s...

A cura di Rosario Cauchi
08 dicembre 2020 21:19
Regione autorizza Eni, sì nuove tecnologie all'impianto waste to fuel per il Forsu - L'impianto è stato attivato nel sito di contrada Piana del Signore
L'impianto è stato attivato nel sito di contrada Piana del Signore
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Gela.L’autorizzazione dell’impianto sperimentale waste to fuel di Eni, che lavora la frazione organica dei rifiuti per produrre bio-olio, lo scorso anno era già stata rinnovata dalla Regione per un successivo biennio. La firma del dirigente del dipartimento “autorizzazioni impianti gestione rifiuti-Aia”, ad inizio mese è invece stata apposta su un provvedimento che consentirà ad Eni Rewind di apportare nuove modifiche alle tecnologie usate nell’impianto, già attivo in contrada Piana del Signore. L’azienda punta eventualmente a passare dalla fase sperimentale ad una di produzione su scala industriale. Il bio-olio prodotto dall’impianto waste to fuel viene poi destinato al ciclo dei carburanti sostenibili della green refinery. Anche l’impianto che tratta la frazione Forsu rientra nell’ottica dell’economia circolare, ormai più volte indicata da Eni come punto di riferimento della nuova fase green. L’autorizzazione rilasciata dal dipartimento acqua e rifiuti dell’Assessorato regionale all’energia consentirà ad Eni Rewind interventi per l’eventuale “scale-up”, verso un sistema non più solo sperimentale. Si prevede una “modifica alla sezione di pretrattamento ed omogeneizzazione della Forsu” e ancora interventi per “modificare la sezione di accumulo mantenendo omogeneizzato il Forsu”. Inoltre modifiche riguarderanno la “sezione scambio di calore per il preriscaldo del Forsu” e la “sezione del reattore di conversione”.

In base ai dati forniti dall’azienda due anni fa, al momento dell’avvio, l’attuale sistema ha una capacità di almeno settecento chili al giorno di rifiuti solidi urbani che possono essere trattati. Dall’impianto pilota si potrebbe passare ad una produzione su scala superiore. Eni sta investendo molto su nuove fonti di produzione. La Regione ha detto sì e l’azienda dovrà informare tutte le autorità competenti, attraverso relazioni periodiche. Domani, invece, dovrebbe tenersi un incontro a Timpazzo. Eni, la Srr4 e la società in house “Impianti Srr” stanno valutando un progetto per un altro sistema innovativo. Consentirebbe di trattare biomasse, attraverso speciali larve.

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