Gela. Presunti rapporti pericolosi tra carabiniere e esponenti del gruppo Alferi, accesso abusivo a dati riservati, estorsione, corruzione e millantato credito.
Chiesti dodici rinvii a giudizio. Il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta Onelio Dodero ha chiesto il rinvio a giudizio per dodici indagati. L’ex comandante del nucleo Radiomobile GIovanni Primo finì al centro di un’inchiesta che ebbe come punto di riferimento proprio i presunti collegamenti con i ragazzi di Peppe Alferi. E’ accusato di associazione mafiosa. Intanto, per lui, i magistrati della Dda hanno contestato nuove accuse legate alla disponibilità di una pistola, detenuta senza averne alcuna autorizzazione. Diversa la posizione degli altri tre militari: Ernesto Licata D’Andrea, Marco Sassone e Salvatore Gurrieri, accusati di rivelazione di segreti d’ufficio ed altri reati minori.
Due Ministeri parti civili. Davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta Marcello Testaquadra, i legali che rappresentano il Ministero della difesa e quello dell’interno hanno scelto di costituirsi parti civili. Nonostante l’opposizione delle difese, è arrivato il sì del gup. Parte civile si è costituita anche un’ex dipendente di uno degli indagati: lo ha fatto per il tramite dell’avvocato Giusy Ialazzo. Tra i tredici indagati, solo Franca Carrera ha deciso di patteggiare e chiudere il procedimento a suo carico. Una richiesta in tal senso è già stata inoltrata dal suo legale di fiducia, l’avvocato Davide Limoncello. Altri indagati, comunque, potrebbero optare per riti alternativi. Possibilità al vaglio dei loro legali, ovvero gli avvocati Antonio Gagliano, Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Angelo Licata, Nicoletta Cauchi e Maurizio Cannizzo. Intanto, lo stesso maresciallo Giovanni Primo dovrebbe essere sentito nel corso delle prossime udienze insieme ad altri indagati che intendono rilasciare dichiarazioni. La prossima udienza è già stata calendarizzata per il prossimo 28 maggio.