Gela. La prossima settimana sarà un probabile giro di boa più che rilevante nelle questioni che affollano il ciclo locale dei rifiuti. A Palazzo di Città, si terrà una seduta monotematica dell’assise civica, tutta incentrata proprio sulla filiera locale dei rifiuti: dal servizio in house e fino all’impiantistica, passando per i rapporti interni ad Ato Cl2 in liquidazione ed Srr4. Il giorno seguente, invece, i sindaci dell’ambito saranno chiamati a valutare il prosieguo della gestione del commissario Giuseppe Lucisano, la cui linea non convince affatto sei primi cittadini, più volte impegnati a richiedere una convocazione per affrontare il punto. Il sindaco Lucio Greco, lunedì in consiglio comunale, durante la seduta di question time, ha illustrato le sue convinzioni portanti sull’attuale ciclo dei rifiuti. Ha confermato di credere nel lavoro fino ad oggi condotto dal commissario Ato e ha voluto precisare che il nuovo servizio di raccolta sta assicurando condizioni migliori ma il decoro va rafforzato. Così, non si trova in sintonia con quanto riferito ieri dal sindaco di Mazzarino Vincenzo Marino, presidente della Srr4. L’avvocato Greco, a più riprese, ha richiesto un intervento di Impianti Srr, l’in house della Srr4, per la manutenzione di rotatorie stradali e aree verdi. Palazzo di Città non ha la capacità economica né il personale per coprire interamente questo contesto urbano. Dall’in house hanno fatto sapere che il servizio non rientra tra quelli dettati nel contratto mentre Marino ha parlato di un progetto che andava presentato entro un termine preciso. “Le dichiarazioni del presidente Marino generano rammarico – dice Greco – sorprendono perché piuttosto che sostenere le legittime richieste del nostro Comune vanno solo a giustificare, con motivazioni peraltro scarsamente convincenti, il diniego dell’amministratore di Impianti, l’ingegnere Giovanna Picone. La nostra richiesta si fonda su un’ottica di sussidiarietà orizzontale. La società dovrebbe avere un interesse particolare a curare il decoro urbano e le aree verdi. Non si tratta di un’imposizione contrattuale. Dovrebbe condividere la nostra stessa volontà di migliorare le condizioni della città. Parliamo di una società interamente pubblica, costituita dagli stessi Comuni, che dovrebbe avere un interesse costante al miglioramento e alla pulizia urbana, anche attraverso una partecipazione diretta e senza scopo di lucro, facendo propria la reale volontà di partecipare al miglioramento della vivibilità, facendone motivo di vanto al di là dei tecnicismi contrattuali. Anche la società ne avrebbe un positivo ritorno di immagine. Non bisogna inoltre dimenticare che Impianti deve riconoscere al Comune le cosiddette mitigazioni ambientali per i conferimenti in discarica. A maggior ragione, dovrebbe provvedere a migliorare e incentivare il decoro e il verde. Infine, vorrei dire che non ho mai parlato di sponsorizzazioni di Srr e Impianti per il carnevale”. Nessun punto di contatto neppure quando si tocca il tasto dell’impiantistica e degli asset di Ato, nell’eventualità del subentro della Srr4. I sei sindaci che non si rivedono nella gestione Lucisano vogliono accelerare per chiudere la liquidazione e consentire il subentro proprio della Srr4. “Anche in questo caso, Marino è piuttosto confuso – aggiunge il sindaco Greco – il subentro della Srr4 in tutti i rapporti giuridici di Ato non è supportato dalla legge 9 del 2010. Ato gestisce per legge il sistema di compostaggio di Brucazzi e le due vasche A-B e C-D di Timpazzo, ora dismesse, fin dall’entrata in vigore della disciplina regionale. Fanno parte del patrimonio sociale e ci sono obblighi di legge che impongono al commissario di proseguire nella gestione degli impianti sia a fini manutentivi sia per garantire alla società le risorse finanziarie da destinare alla copertura dei costi di gestione e alla reale e compiuta tutela delle partite creditorie”. Greco richiama le disposizioni del codice civile in tal senso e i precedenti giurisprudenziali. “Il patrimonio deve rimanere integro non in senso materiale ma con riguardo al suo valore – sottolinea – quindi è integro quel patrimonio che, a prescindere dalla situazione contabile, risulta di consistenza monetizzabile tale da soddisfare i creditori”.
Oltre alla disciplina codicistica, Greco si sofferma sulla decisione del Cga che ha riconosciuto “il diritto di proprietà” dell’Ato sull’impianto di compostaggio e sul sito di Brucazzi, nell’ultimo periodo colpito da alcuni danneggiamenti. Doveva ripartire a pieno regime, con la revoca del sequestro che era stato disposto dal gip. “La giustizia amministrativa – conclude il sindaco – si riferisce a beni entrati nel patrimonio di una società per azioni, successivamente alla relativa costituzione, mediante istituti civilistici. L’acquisto e la ristrutturazione hanno fruito di finanziamenti pubblici ma senza vincolo di destinazione se non quinquennale”.