Ragazzi e social media: un incontro formativo sui rischi al liceo scientifico
Gela. E’ possibile pensare ad un mondo senza social network? Cosa occorre fare se si è vittima di cyber bullismo? Può la voglia di notorietà essere causa principale di alcuni comportamenti anomali nel...

Gela. E’ possibile pensare ad un mondo senza social network? Cosa occorre fare se si è vittima di cyber bullismo? Può la voglia di notorietà essere causa principale di alcuni comportamenti anomali nel web?
In merito al tema “Ragazzi e social media: tra i rischi e nuove opportunità di conoscenza”, hanno trovato istanza ai loro dubbi e perplessità gli studenti del liceo scientifico Elio Vittorini, i genitori e i docenti riunitisi ieri in occasione del doppio incontro formativo previsto per la giornata di ieri, venerdì 11 Aprile, alla presenza del dirigente scolastico Angela Tuccio; del docente di comunicazione e giornalismo Francesco Pira; il direttore della pastorale giovanile della diocesi di Piazza Armerina Don Giuseppe Fausciana; l’assessore all’istruzione Giovanna Cassarà e infine due rappresentanze delle forze dell’ordine, il tenente della guardia di finanza Lanzaro Mario e il tenente dei carabinieri Francesco Ferrante.
Un incontro che ha portato alla luce nuovi dati e nuove definizioni: secondo una recente indagine conoscitiva , il 23% degli intervistati dichiara di aver trovato pettegolezzi online sul proprio conto; 1 giovane su 5 ha trovato sul web foto di sé imbarazzanti; il 12,3% ha inviato mms a sfondo sessuale; il 19,2% ha ricevuto mms a sfondo sessuale. Nell’epoca della rivoluzione digitale, sono questi i rischi a cui vanno incontro i digitali nativi, cioè la giovane generazione cresciuta tra le tecnologie digitali quali il computer, internet, cellulari e mp3.
“L’aspetto centrale è la distanza che separa sempre di più gli immigranti digitali, cioè le persone adulte che hanno avuto maggiori difficoltà nell’apprendere l’uso delle nuove tecnologie diffuse, e i digitali nativi. I livelli di incomunicabilità si sta alzando; alcuni racconti di genitorialità fragile dimostrano come alcuni genitori tentano la comunicazione con i figli, divisi tra soggiorno e camera da letto, collegati attraverso le chat dei social network”, ci racconta il professore Pira.
Il suggerimento del tenente Ferrante: “Se mai doveste essere vittima di cyber bullismo, non vergognatevi. Abbiate piuttosto il coraggio di denunciare le violenze verbali e le minacce espresse sul web. Potreste prevenire spiacevoli situazioni ed evitare anche inutili sensi di colpa che vi portano a restare isolati e a maturare delle scelte che mai dovrebbero appartenervi. Come quello di rinunciare alla vita”.
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