Gela. Lo scorso gennaio venne assolto dall’accusa di omicidio colposo dopo lo schianto mortale che, nel dicembre di sei anni fa, costò la vita al quindicenne Luigi Malluzzo. Adesso, nel caso del trentacinquenne Fabio Di Stefano si apre un nuovo capitolo.
Sia i legali di parte civile, rappresentanti in giudizio della famiglia della vittima, sia i magistrati della procura hanno deciso d’impugnare la sentenza d’assoluzione.
A conclusione del giudizio di primo grado, il magistrato Domenico Stilo decise di assolvere Di Stefano perché il fatto non avrebbe costituito reato. Un verdetto che si conformò alla ricostruzione resa in aula dall’avvocato difensore Flavio Sinatra.
Il giovane Malluzzo morì mentre si trovava a bordo di un motorino nella zona di via Butera: stando alla ricostruzione fornita dall’accusa, sarebbe stato proprio Fabio Di Stefano ad impattare il veicolo con il suo suv. Una ricostruzione contestata dalla difesa che ha sempre fatto riferimento ad una tragica fatalità.
Adesso, però, gli avvocati Filippo Spina, Emanuele Maganuco e Antonio Gagliano, nell’interesse dei familiari del quindicenne, hanno deciso di contestare la decisione di primo grado direttamente davanti ai giudici della corte d’appello di Caltanissetta. Stessa mossa adottata dalla procura che, in aula, aveva chiesto una condanna a tre anni di reclusione.