Gela. “La Raffineria è pronta a sostenere un’indagine epidemiologica nel territorio. Lo abbiamo proposto all’istituto superiore della Sanità che non ha dato nessuna risposta. Eppure sono trascorsi diversi anni”.
Al convegno sulla zona Franca sanitaria, è intervenuto con queste parole il docente universitario Salvatore Sciacca, responsabile scientifico del Registro tumori di Catania, Ragusa e Siracusa, e portavoce della Raffineria del colosso energetico Eni.
“Tra il 2003 e il 2006 è diminuita l’incidenza del tumore alla mammella – spiega Sciacca – solo grazie allo screening che ha permesso di ridurre la mortalità e aumentare l’incidenza.
Negli anni ci sono state tensioni tra la popolazione gelese e l’Eni che ha indubbiamente creato danni al territorio.
Nel tempo sono cambiati gli uomini e il modo di fare impresa – conclude – La Raffineria è pronta a sostenere screening ma soprattutto indagini su persone e ambiente. Se colpevoli siamo pronti a chiudere il petrolchimico”.