Niscemi. Non ci fu un favoreggiamento rispetto alla rimozione di un pulmino da lavoro, che era sotto sequestro e fermo in un terreno privato. Il giudice Eva Nicastro ha assolto un imprenditore niscemese, che era accusato appunto di favoreggiamento per aver avallato lo spostamento di quel mezzo, di proprietà di un cittadino romeno. Nel corso del giudizio, però, la difesa, sostenuta dall’avvocato Salvo Macrì, è riuscita a dimostrare che l’unica attività fatta dall’imputato riguardava la pulizia dell’area di sua proprietà, dalla quale vennero rimossi resti di ferraglia e plastica, oltre ad un furgone, ormai inutilizzabile. Non intervenne invece per il pulmino che era sotto sequestro.
La difesa ha inoltre precisato che le indicazioni fornite alla guardia di finanza, che avviò indagini, furono valutate in maniera erronea, perché l’imprenditore non si riferì mai al pulmino ma solo al furgone, ormai inutilizzabile e rimosso. Una ricostruzione che ha convinto il giudice. A conclusione del dibattimento è stata disposta l’assoluzione.