Pudm e Prg, tavolo tecnico in Comune: “Cronoprogramma preciso e procedure da completare”

 
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Gela. Un cronoprogramma più dettagliato e un’interlocuzione diretta con i professionisti che in questi anni si sono occupati di Piano regolatore generale e di Pudm, il cosiddetto piano spiagge. Questa mattina, un tavolo operativo si è tenuto a Palazzo di Città. Il sindaco Terenziano Di Stefano ha voluto delineare passo dopo passo gli adempimenti fino ad oggi condotti ma anche quelli che mancano. Il Piano del demanio marittimo è un punto focale nell’azione dell’assessore dem Giuseppe Arancio, che sta lavorando insieme al consigliere del partito Giuseppe Fava. “E’ uno strumento fondamentale per una città che aspira a sviluppare un’economia turistica e legata al mare. Dopo l’incontro – dice Arancio – sappiamo chi deve fare cosa, abbiamo un cronoprogramma e si potrà andare avanti, anche con il supporto tecnico dell’ingegnere Cascino”. I contatti sono in corso sia con lo studio Urbani sia con l’architetto Giuseppe Pellitteri, che a sua volta aveva ricevuto un incarico per portare avanti l’iter del Pudm, già più volte rispedito al Comune dagli uffici regionali, per mancate integrazioni. “Devo dire – precisa Arancio – che il sindaco Di Stefano si sta dimostrando operativo ed è convinto che si possa giungere alla conclusione di questa procedura, protrattasi fin troppo”. Le attività di verifica e approfondimento sono in corso inoltre per il Piano regolatore generale. Dopo decenni, venne approvato e adottato durante il periodo dell’amministrazione Messinese. E’ uno strumento che però va aggiornato, ad inizare dalla norme tecniche di attuazione.

Al tavolo, in questo caso, i tecnici e l’amministrazione comunale, con l’assessore grillino Simone Morgana, che aveva già riferito, al momento dell’insediamento, che proprio il Prg sarà tra i dossier da seguire con attenzione proprio per l’esigenza di un aggiornamento. Non si esclude un’integrazione dell’incarico già affidato ai professionisti esterni. Il Piano regolatore generale e il Pudm per le aree costiere sono due snodi che l’amministrazione comunale non intende lasciare sottotraccia.

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