Provinciali, Di Stefano mantiene contatti con gli alleati ma spunta l’ombra di un possibile slittamento

 
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Di Stefano insieme a dviersi alleati

Gela. Le interlocuzioni non si fermano. Il sindaco Terenziano Di Stefano, tra i capitoli amministrativi aperti, con tante emergenze sul tavolo, sta cercando di collocare pure quello politico. In giornata ci sono stati contatti e valutazioni con gli alleati per imbastire la strategia destinata alle provinciali di fine aprile. Il primo cittadino non pone troppi limiti e dialoga con i punti di riferimento del “modello Gela”, che lo scorso anno ha contribuito alla sua affermazione, ma anche con entità fuori dai partiti e con le forze che potrebbero aggregarsi. Ha già spiegato, tra le altre cose, di guardare con interesse a “Grande Sicilia”, appena nata dall’iniziativa di Lombardo, Lagalla e Micciché. Il sindaco, la scorsa settimana, ha avuto un confronto sul territorio, stringendo un’intesa che pare convinta con il gruppo di “Mazzarino lab”, altro tassello di un progetto più ampio, soprattutto civico. C’è però da attendere le determinazioni palermitane. Non si esclude che all’Ars possa arrivare la mossa: posticipare le consultazioni di secondo livello per le Province. Per questa ragione, Di Stefano ha messo in stand-by ogni altra iniziativa. Si attende un riscontro certo. Se dovesse arrivare un eventuale slittamento, ogni ragionamento andrebbe perlomeno rinviato. Solo il sindaco gelese è uscito ufficialmente allo scoperto, in una competizione elettorale anomala, aperta esclusivamente ai primi cittadini e ai consiglieri comunali, che avranno diritto di voto. Ogni Comune va “pesato” secondo il criterio ponderato.

Il centrodestra non ha ancora un candidato ufficiale. Potrebbe spuntarla l’azzurro Tesauro, sindaco di Caltanissetta, sponsorizzato senza se e senza ma dal parlamentare Ars Michele Mancuso, coordinatore provinciale del partito. In più occasioni, è stato fatto richiamo al sindaco di Niscemi, Massimiliano Conti, che la scorsa settimana si è trovato davanti all’indagine sul ciclo idrico. C’è già chi legge dietro all’eventuale rinvio, anche solo di un mese, il tentivo del centrodestra di arrivare a un’intesa complessiva, che per ora fa fatica a concretizzarsi. Chi si rivede nel governo regionale del presidente Schifani vorrebbe fare conto pieno, prendendo tutte le Province siciliane. Un accordo non c’è, per ora. Progressisti e civici, sul territorio, non sembrano affatto intenzionati a fare da vittime sacrificali, seppur in urne aperte solo a sindaci e consiglieri.

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