Provinciali, D’Arma: “Sud chiama nord con Di Stefano? Ma Franzone invece fa il furbo?”

 
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Gela. La strategia per le provinciali di secondo livello è in fase di definizione, con il sindaco Di Stefano che ha ufficializzato l’iniziativa di candidarsi alla presidenza dell’ente, alla guida di una coalizione che si preannuncia a trazione civica e progressista. I partiti della sua maggioranza, a Palazzo di Città, lo sosterranno. Ieri, il coordinatore provinciale di “Sud chiama nord”, altra entità che supporta il governo cittadino, ha fatto intendere che da De Luca potrebbe arrivare il via libera a un’autonomia nei territori e il sostegno a Di Stefano, in questo caso, sarebbe assicurato. Il gruppo cittadino di “Sud chiama nord”, però, ha già fatto sapere che non è interessato alle consultazioni provinciali. L’assessore Franzone e i suoi riferimenti, da sempre, sono impegnati nella battaglia per lasciare il Libero Consorzio di Caltanissetta. I comunisti, senza più rappresentanza in giunta e in assenza di consiglieri del partito, sostengono fin dall’inizio il “modello Gela” e alla provinciali orienteranno chi si riconosce nel loro simbolo verso Di Stefano, almeno così hanno fatto intendere nel corso del recente congresso. “Al di là delle buoni intenzioni, dei rapporti personali e delle intese politiche, il risultato delle elezioni provinciali sarà il banco di prova della corrispondenza tra annunci e realtà – dice il presidente Pci Salvatore D’Arma – se De Luca, ormai del centrodestra, darà via libera a votare Di Stefano, che ben venga. Ovviamente, la verifica arriverà con i risultati. E’ vero che “Sud chiama nord” e’ stato fin dall’inizio per Di Stefano sindaco, anche se la lista ha avuto solo 47 voti. Anche il Pci è stato protagonista nella scelta, con una lista a sostegno e con 285 voti”.

D’Arma guarda principalmente al gruppo locale dei deluchiani. “Sarebbe opportuno sapere, a prescindere da Bellina, se Franzone, assessore della prima ora senza consiglieri, che da autonomo è passato a De Luca, è confuso o è un furbetto. Non si può essere impegnati per avere il nostro sindaco presidente della Provincia – continua D’Arma – e avere Franzone assessore, che dichiara però di non essere interessato all’elezione di secondo livello. Quindi, è oggettivamente disinteressato all’elezione del nostro sindaco alla Provincia”.

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