Prove di “Grande centro”, Iv è con Greco: ecco i coordinatori, “spazio ai moderati”

 
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I vertici di Italia Viva non temono contraccolpi dalle scelte di Greco

Gela. I renziani di Italia Viva, che questa mattina in remoto hanno tenuto il primo congresso cittadino, fanno cadere anche gli ultimi “misteri” politici che aleggiavano intorno al gruppo locale. Scontate le nomine a coordinatori dell’ex dem Rochelio Pizzardi e di Nadia Di Francesco (alla prima esperienza nella politica attiva), ovviamente confermate. Dai vertici del partito sono giunte chiarissime prese di posizione. I renziaini sono in giunta, con l’assessore Cristian Malluzzo, collegato per partecipare al congresso. “C’è un’ampia collaborazione con la giunta – ha detto Pizzardi – Malluzzo è un nostro iscritto e la nostra disponibilità è netta”. Un supporto all’amministrazione comunale, addirittura quasi senza se e senza ma. I primi passi di Italia Viva in città, anche se il coordinatore provinciale Giuseppe Ventura, a sua volta ex dem, lavora ormai da quasi un anno, fanno intravedere molto altro. Il “grande centro”, più volte richiamato negli interventi più strettamente politici, apre le porte al sindaco Lucio Greco e alla sua giunta. Un endorsement che fino a qualche tempo fa non sembrava così scontato, ma che questa mattina invece è stato firmato dai pezzi da novanta del gruppo politico di Renzi. Sia il senatore Davide Faraone che il deputato regionale Nicola D’Agostino hanno apertamente parlato di “disponibilità con il sindaco”, anche su dossier importanti, dalla portualità alle Zes. Greco, probabilmente, ha preso appunti, visto che era collegato e in apertura si è rivolto al presidente nazionale Ettore Rosato, che è vicepresidente della Camera e ha risposto all’invito del gruppo locale. “Gela non può essere dimenticata o trascurata – ha detto Greco – in questi anni, si è parlato poco, a livello nazionale, delle conseguenze negative della deindustrializzazione di questo territorio. Ci vogliono risultati concreti per contrastare gravi rischi sociali. Ci aspettiamo risposte importanti dal governo nazionale”. Greco, tra le altre cose, ha fatto riferimento al Contratto istituzionale di sviluppo, che qualche mese fa fu proposto dall’ex ministro dem Giuseppe Provenzano. Centristi e moderati collocano Gela e l’amministrazione Greco in un “laboratorio politico”, che possa mettere insieme più forze, ad iniziare da Italia Viva. Del resto, l’approccio sembra già esserci anche nelle posizioni espresse da centristi come il consigliere comunale dell’Udc Salvatore Incardona (in maggioranza dallo scorso anno e con un assessore nella giunta Greco) e come il responsabile locale di Cantiere Popolare Massimo Catalano. Incardona ha parlato di “affinità”, mentre Catalano ha spiegato che “bisogna fare squadra contro gli urlatori. E’ il momento dei moderati”. Un’intesa che pare quasi naturale e il capogruppo di “Un’Altra Gela” Giuseppe Morselli, tra i consiglieri da sempre fedeli a Greco, l’ha praticamente confermata. “Mi sento a casa mia – ha detto intervenendo al congresso – il laboratorio Gela si completa con l’ingresso di Italia Viva. Il mio percorso politico negli ultimi anni è stato molto vicino a quello di esponenti di Italia Viva”. Se non è una conferma esplicita, poco ci manca. Morselli, Ventura e Malluzzo hanno fatto parte del gruppo di “Sicilia Futura” e hanno sostenuto Greco alle amministrative di due anni fa. A questo punto, in tempi di forti riflessioni su eventuali collocazioni, il “grande centro” potrebbe essere una tappa importante, anche per il sindaco Lucio Greco e per i civici che lo sostengono e che si rifanno alla stessa area politica di tanti moderati che oggi hanno scelto Renzi. Tra questi, l’avvocato Emanuele Maganuco, che ha spiegato la scelta di Italia Viva, descrivendolo come il “partito delle proposte concrete”. Il legale, spesso indicato come possibile candidato a sindaco, pensa che l’area moderata che si potrebbe costruire intorno ad Italia Viva sia un catalizzatore politico anche per il nuovo corso “moderato” del Pd, avviato con la segreteria di Enrico Letta. “Anche il Pd è nella grande casa dei moderati e non può schiacciarsi sulle posizioni del Movimento cinquestelle”, ha detto ancora. I dem hanno risposto all’invito dei renziani, nonostante i conflitti mai sanati del recente passato, e un saluto l’ha rivolto il vicesegretario Licia Abela. In collegamento, c’erano anche il commissario cittadino di DiventeràBellissima Michele Orlando e quello di Forza Italia Vincenzo Pepe.

Se Pizzardi, fino a qualche settimana fa ancora in bilico tra la permanenza nel Pd e il passaggio ai renziani, è l’anima più politica; la scelta di Nadia Di Francesco tocca invece la necessità del coinvolgimento giovanile. Lei stessa e Ventura hanno riflettuto sull’attuale composizione del gruppo locale, dove predominano addirittura gli under 30. Si punta sui giovani e ce ne sono parecchi nella direzione e nel coordinamento esecutivo. Il responsabile organizzativo, non a caso, è un altro under, Giuseppe Perna, che a sua volta ha scelto di sostenere per la prima volta un’esperienza politica attiva. Del direttivo cittadino, oltre a Ventura, faranno parte lo stesso Perna, Andrea Battiato, Rosario Di Natale, Giovanna Filoramo, Giuseppe La Spina, Giuseppe Lo Grasso, Raffaella Lombardo ed Emanuele Maganuco. Tra i sì ad Italia Viva, anche quella di uno degli storici sindacalisti locali della Cgil, Emanuele Scicolone. Il rapporto politico tra Greco e i renziani ora pare quasi blindato e bisognerà capire se questo ruolo di Italia Viva possa rallentare il riavvicinamento tra l’avvocato e il Pd.

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