Pronto soccorso, 46mila prestazioni e pochi medici ma i sindacati tutelano il Sant’Elia

 
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Gela. Il pronto soccorso del “Vittorio Emanuele” anche nel 2017, con oltre 46 mila prestazioni annue, si è confermato il primo reparto di emergenza in tutto il territorio nisseno. Svetta anche il primato di contenere i ricoveri sotto la soglia di riferimento nazionale. Alle sue spalle, con 13 mila prestazioni in meno e un dato meno brillante di ricoveri ordinati, segue l’analoga unità operativa di emergenza e accettazione dell’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta che può contare di circa 15 medici in organico contro gli appena 5 del Mcau di via Palazzi. Una sperequazione sottaciuta e frutto di scelte politiche e quasi assecondate dal silenzio assordante delle organizzazioni sindacali del comparto sanità.
La richiesta di stabilizzazione dei contrattisti avanzata da Giuseppe Provinzano, segretario territoriale del sindacato infermieristico Nursind, rischia di evidenziare la diversa sensibilità mostrata nel tutelare le due diverse realtà ospedaliere. L’esponente sindacale segnala la carenza del personale infermieristico a Caltanissetta, e parlando di “presenza al di sotto dei livelli assistenziali” evidenzia i disagi riscontrati nei “soli” reparti del nosocomio del capoluogo di Ortopedia, Pneumologia e Neonatologia.

Il sindacato infermieristico si spinge oltre, evidenziando che, sempre al Sant’Elia, “la Neurologia, con annesso la Stroke-Unit, tra non molto diventerà l’unico centro della provincia di Caltanissetta” per la quasi scongiurata chiusura dell’analogo reparto gestito dalla clinica Santa Barbara di Macchitella e deciso lo scorso anno dalle logiche dell’ormai ex governo Crocetta agevolate dal silenzio di politici e sindacati. Un silenzio che puzza di complicità.
La risposta del management dell’Asp, diretto da Carmelo Iacono, al sindacato infermieristico arriva casualmente con la cerimonia di inaugurazione dei nuovi locali del Pronto soccorso di Caltanissetta. In verità qualcosa si muove anche a Mazzarino, ma solo perché una banca di credito cooperativo ha deciso di colmare con propri fondi l’assenza della regione. Intanto, presso l’ospedale “Vittorio Emanuele”, come evidenziato da Ignazio Giudice (Cgil), la lunga lista dei disagi continua a interessare l’attività in Malattie infettive, Otorino, Emodinamica, Centro trasfusionale e i centri esistenti solo sulla pianta organica di Breast unit e Utin.

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