Progressisti e civici si stringono a Di Stefano, Donegani: "È un governo di centrodestra"
Gela. Neanche il tempo di chiudere i lavori del congresso cittadino di “Una Buona Idea”, movimento civico che esprime il sindaco Di Stefano e si pone nel “modello Gela”, progressista e con altre forze...

Gela. Neanche il tempo di chiudere i lavori del congresso cittadino di “Una Buona Idea”, movimento civico che esprime il sindaco Di Stefano e si pone nel “modello Gela”, progressista e con altre forze eterogenee fra loro, e il segretario regionale di “PeR” già lancia un nuovo affondo. Ancora una volta parla di “incoerenza politica”, analizzando gli equilibri del governo locale. Prende spunto dalle recenti dichiarazioni di Carlo Calenda, leader di Azione, che ha duramente rimbrottato i cinquestelle, che invece sono alleati del suo partito in giunta. “L’incoerenza politica della compagine amministrativa è ormai chiara e conclamata, se si guarda a ciò che accade, anche in questi giorni, sia a Roma che a Palermo. Adesso pure Calenda, dopo avere auspicato la scomparsa politica dei 5stelle, ufficialmente strizza l’occhio alla Meloni e al centrodestra. In città, ancora qualcuno ha il coraggio di definire progressista, una giunta con al suo interno partiti come l’Mpa, Sud chiama Nord e Azione? Tiriamo le somme di questa schizofrenia politica. Su sette assessori, tre sono di centrodestra, rappresentanti di Mpa, Sud chiama nord e Azione. Una compagine amministrativa di fatto organica al centrodestra che governa con Schifani in Sicilia. I partiti non hanno nulla da dire? Nella terra dove tutto è possibile, dove contano solo le alchimie politiche, dove il bianco e il nero si confondono in un grigio anonimo, c’è qualcuno che da sempre alza la testa e fa sentire la propria voce di dissenso”, dice. Durante il congresso di “Una Buona Idea”, Pd, M5s, Sud chiama nord, Grande Sicilia, comunisti e Azione, hanno tutti confermato la “serietà” del progetto amministrativo che alimenta il “modello Gela”. In vista delle provinciali, Di Stefano ha incassato l’appoggio di “Mazzarino Lab”, che crede in una prospettiva di civismo sul territorio.
Donegani invece fa sapere che nessun consigliere vicino a “PeR” potrà mai sostenere il sindaco Di Stefano, nell’agone delle provinciali di secondo livello. “Le provinciali si profilano come la prosecuzione di questo trasversalismo politico, a cui “PeR”, per coerenza, non parteciperà, non riconoscendo nessuno degli attuali candidati alla presidenza come espressione dell’area progressista o comunque di centrosinistra. I nostri rifermenti nei consigli comunali, con i quali “PeR” dialoga in modo diretto o in federazione, siamo certi che non potranno sostenere nessuno dei candidati attualmente in campo, almeno fino a quando questo scenario non dovesse mutare”, conclude.