Gela. Il risultato di lista non è stato certamente quello atteso, dato che gli autonomisti, pur senza il simbolo ufficiale, non hanno superato la soglia del cinque per cento. L’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo non gli ha fatto mancare il sostegno: in città è intervenuto anche a supporto del sindaco Di Stefano. Probabilmente, le fratture interne al gruppo cittadino sono costate care. Il progetto politico però non è destinato all’oblio. “Ripartiamo da quanto fatto – spiega il riferimento locale Rosario Caci – in giunta abbiamo l’assessore Valeria Caci e c’è voglia di rafforzarci. Alla fine, abbiamo dimostrato che la scelta fatta, appoggiando Di Stefano, era quella giusta. E’ un sindaco che da subito sta dimostrando di dare seguito agli impegni assunti in campagna elettorale. A noi, interessa lavorare per la città senza troppi annunci”. Se il grosso del partito, ad iniziare dallo stesso Caci e dagli assessori dell’ex giunta Greco, si è schierato con Di Stefano, altri pezzi importanti come il consigliere uscente Diego Iaglietti, l’imprenditore Francesco Trainito e il rieletto Giuseppe Guastella (ora nel gruppo consiliare della Dc) hanno virato verso “Alleanza per Gela” con Scerra e al secondo turno si sono posti nel contesto dei consentiniani.
“Se potrà riprendere il dialogo? Non so dirlo, i matrimoni si fanno in due – aggiunge Caci – sicuramente, dividendoci abbiamo fatto un danno ad entrambe le componenti. Per noi è importante la chiarezza. E’ stato ampiamente dimostrato che i colpi di testa non vanno bene”. Pare comunque che il gruppo Mpa voglia cercare la strada dell’ampliamento. “Abbiamo interlocuzioni in corso per nuove adesioni – precisa l’esponente lombardiano – vedremo se si concretizzeranno. Noi ripartiamo dal nostro assessore Valeria Caci e dal progetto del sindaco Di Stefano”. Ancora una volta, almeno in città, gli autonomisti propendono per direzioni che non sono quelle battute dal centrodestra ufficiale, a differenza invece di ciò che accade nel governo regionale.