Progetto “Ciliegino”, persero terreno e fabbricato: proprietari chiedono oltre tre milioni di euro

 
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Una delle aree di quello che sarebbe dovuto essere il cantiere del polo "Ciliegino"

Gela. Gli strascichi di quello che non fu mai il maxi polo agrofoltovoltaico “Ciliegino”, progetto finito nel nulla già dopo l’avvio dei primi cantieri, potrebbero incidere ancora sugli assetti finanziari del municipio. Sono gli espropri di allora al vaglio dei giudici. I proprietari di un’area e di un fabbricato, nella zona di contrada Bruca, una di quelle che avrebbero dovuto fare da scenario al progetto, si sono rivolti al Tar Palermo. Non solo chiedono la restituzione del terreno e dell’immobile, con il pieno ripristino, ma attraverso il loro legale indicano un danno patito per aver perso i beni. L’entità del risarcimento che ritengono congrua è di oltre tre milioni di euro. Sono tutte indicazioni contenute nel ricorso amministrativo, notificato a Palazzo di Città.

L’azione è stata avviata non solo nei confronti dell’ente comunale ma anche della cooperativa “Agroverde” che propose e perorò l’investimento. Secondo il legale che ha avanzato il ricorso, sono ancora i suoi assistiti i legittimi proprietari di quell’area. E’ evidente che si mette in discussione pure l’iter di esproprio. La giunta ha dato il via libera alla costituzione in giudizio. Il Comune sarà nel procedimento nel tentativo di evitare la soccombenza che significherebbe una notevole esposizione finanziaria per l’ente, ora in dissesto.

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