Produttori di canapa in allarme, Melfa: "Non siamo criminali...confronto con pm e forze dell'ordine"
Gela. Il recente sequestro di circa sette chili di canapa e l’arresto di due coltivatori locali, padre e figlio (scarcerati però nelle scorse ore), ha aperto tanti interrogativi tra i produttori che s...

Gela. Il recente sequestro di circa sette chili di canapa e l’arresto di due coltivatori locali, padre e figlio (scarcerati però nelle scorse ore), ha aperto tanti interrogativi tra i produttori che si sentono quasi presi di mira. I due arrestati, attraverso il loro legale, sono riusciti a dimostrare che la canapa sequestrata rientra nelle tabelle consentite dalla legge, anche per la commercializzazione. Le indagini di pm e carabinieri comunque proseguono. “Non criminalizzateci – dice David Melfa che è il pioniere della coltivazione di canapa nell’area locale – purtroppo, anche la normativa in materia è molto vaga e non aiuta chi come noi ha deciso di creare un’economia seria dalla canapa. Ormai, siamo arrivati a coltivazioni che nell’area locale coprono più di cinquanta ettari. La canapa la commercializziamo per vari usi, dalla bioedilizia alla cosmesi e ancora per le farine. Davanti a notizie come quella dell’arresto di due produttori, che peraltro conosco molto bene, tanti si tirano indietro, perché temono di avere conseguenze giudiziarie”.
Melfa e altri operatori collaborano con Rete Canapa Sicilia e le loro produzioni iniziano ad interessare settori differenti. “Stiamo facendo tanti sforzi finanziari e la canapa può diventare un punto di riferimento per le bonifiche nell’area industriale – continua – ma bisogna fare chiarezza. Per questo, sono pronto ad organizzare un dibattito pubblico e vorrei che partecipassero i magistrati della procura e i rappresentanti delle forze dell’ordine. Le nostre attività sono serie ma capisco che chi effettua i controlli non può avere certezze sul tipo di piante che si trova davanti. Noi produttori lavoriamo su un principio attivo della canapa inferiore a quello che invece riguarda la marijuana, vietata dalla legge italiana. Le normative proibizioniste non ci agevolano ma sarebbe importante un confronto pubblico”. Diversi produttori stanno tentando di diversificare e le produzioni legate alla canapa sono in crescita pure nelle aree rurali della città.