Processione con scorta a Barrafranca, fedeli infuriati con Diocesi e Polizia

 
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Barrafranca. Ha dell’incredibile quanto accaduto due giorni fa a Barrafranca, in provincia di Enna. I fedeli sono in rivolta per la decisione del vescovo di ridurre la presenza di cittadini per la processione del Venerdì Santo. Non solo. L’eccessiva presenza di poliziotti in tenuta da sommossa ha fatto infuriare i barresi. Le immagini del Cristo sull’urna e dei preti scortati dalla polizia hanno fatto il giro del web, scatenando la protesta di tanti cittadini, non solo ennesi.

Dopo due anni di stop per la pandemia, “U trunu”, come si chiama a Barrafranca, in forma ridotta avrebbe dovuto essere un deterrente contro l’impennata di nuovi contagi da Covid. I barresi a quel punto avrebbero preferito un nuovo annullamento anziché assistere a scene surreali, con poliziotti posizionati come cecchini sui tetti della Cattedrale.

Il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana e il parroco della Matrice, don Benedetto Mallia, hanno chiesto l’intervento della polizia che ha blindato la funzione con cento agenti.

Barrafranca tra l’altro sta vivendo un periodo storico delicato, con il Comune sciolto nell’aprile dello scorso anno per mafia.

“Questa non è un’esibizione folkloristica. Per portare u Trunu i barresi emigrati, arrivano dall’Argentina come dalla Germania. E un privilegio che si tramanda da padre in figlio”, ha spiegato un cittadino all’Ansa, che in piena celebrazione ha urlato al vescovo di fare allontanare la polizia senza ricevere alcuna risposta.. “Noi siamo fedeli, – dicono i portatori, – non criminali. Vedere la croce sfilare con tutte quelle forze dell’ordine è stato umiliante”.

“U trunu” viene portato a spalla da almeno 500 portatori che si alternano conquistando a forza un posto sotto la vara. Per il Comitato per l’Ordine a la Sicurezza Pubblica non sarebbe stato possibile mantenere il distanziamento essenziale al tempo del Covid.  “Abbiamo predisposto un semplice servizio d’ordine – dice il questore di Enna, Corrado Basile – come la situazione richiedeva e abbiamo ricevuto il plauso di molti cittadini”.

(foto Pierelisa Rizzo)

 

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