Gela. “Io probabilmente correrò”. Il segretario provinciale del Pd Peppe Di Cristina, individuato come candidato all’Ars anche dalla direzione provinciale del partito, ha partecipato alla direzione regionale democratica. I dem hanno scelto di affidarsi alle primarie, con preregistrazione, per individuare il candidato alla presidenza della Regione. Il segretario regionale Anthony Barbagallo ha parlato di un sistema “trasparente” e che coinvolgerà tutti i territori. La base, insomma, sarà importante per delineare le strategie elettorali. “Il campo è quello progressista, con un’alleanza con il Movimento cinquestelle, aperta a tutte le formazioni di sinistra, a partire dai sostenitori di Claudio Fava”, dice Di Cristina a conclusione della direzione. Ci saranno gazebo in tutti i trenta Comuni più grandi dell’isola e sarà possibile anche il voto on linea. Il modello delle primarie statunitensi è quello che sembra aver attecchito di più. Il voto si dovrebbe tenere entro fine luglio. Il partito provinciale, invece, chiuderà la lista per l’Ars dopo la conclusione delle amministrative. “Siamo in dirittura di arrivo”, precisa Di Cristina. La direzione provinciale, ad inizio maggio, ha indicato lo stesso segretario e l’assessore della giunta di San Cataldo, Marco Andaloro. Manca il terzo nome, che andrà a ricoprire lo spazio destinato alla quota rosa. Di Cristina aveva già spiegato che sarà un candidato di alto profilo. In città, i dem sembra abbiano chiuso ogni altra soluzione di dialogo con il sindaco Greco, pur mantenendo il loro impegno istituzionale “a favore della città”. Il segretario dem non entra nelle tante polemiche interne ai pro-Greco. Fa invece chiaramente capire che la guardia dovrà rimanere alta, a seguito di quanto comunicato dalla procura, che sta portando avanti un’indagine sulla gestione dell’Ipab “Aldsio”, che tocca due consiglieri comunali di Fratelli d’Italia. Per Di Cristina, “deve sempre prevalere un approccio garantista”. Il segretario provinciale e il partito locale, già dallo scorso anno sollevano la sussistenza, in città, di “una questione morale” irrisolta. Più volte, richiamando anche gli attentati incendiari ai danni dei consiglieri comunali, hanno spiegato che si opporranno a qualsiasi “ritorno al passato”. Di Cristina è convinto che possa esserci “una certa politica priva di etica, strutturalmente collegata a pezzi dell’economia, a strutture sociali e perfino ad alcuni campi dell’informazione”. Richiama le audizioni condotte dalla Commissione nazionale antimafia. “Occorrono parole nette sulla trasparenza, senza avere posizioni ambigue e poco chiare. La politica deve dare l’esempio, soprattutto in un momento così drammatico. I fatti di questi giorni – dice – ci ricordano che la questione morale è viva”. Un punto sul quale il Pd locale continua ad insistere. “Non entro nel merito delle ultime vicende che hanno investito la nostra città e Caltanissetta – aggiunge – mi auguro che le persone coinvolte possano dimostrare la loro estraneità ai gravi fatti contestati. Sono di sinistra e garantista. Ma ci vogliono parole e fatti consequenziali, sempre e senza equivoci e con grande fermezza. Occorre stare dalla parte di chi ha il delicato compito di garantire la sicurezza e la certezza del diritto, che tutelano soprattutto i più deboli. La legalità, diceva Václav Havel, è il potere dei senza potere”.
La politica, secondo il segretario democratico, ha doveri fondamentali e deve essere un caposaldo di legalità. “Noi siamo fermi a questo principio e per questo denunciamo da mesi il rischio di un ritorno al passato. Il vicesegretario nazionale del Pd ha usato la definizione di aria di smobilitazione, che in parte abbiamo vissuto in questo territorio. La mafia non è scomparsa, il malaffare esiste e i personaggi ambigui ci sono. Esistono, purtroppo, la corruzione e la collusione – conclude – noi tutti abbiamo il dovere etico e anche politico di alzare il livello di allarme sociale. Le questioni che investono la moralità non devono scomparire dal dibattito pubblico della nostra comunità, ma più in generale del nostro territorio. La politica, con i partiti, le parti sociali e più in generale l’intera società civile, devono reagire insieme facendo quadrato per mantenere altissima la tensione morale”. Di Cristina sembra già anticipare uno dei punti fondanti dell’eventuale agenda politica che porterà il partito anche verso le prossime regionali. Sulla questione morale sono tanti i pezzi mancanti, in un contesto cittadino che è stato toccato da vicende che allarmano.