“Prima Gela-Partito liberale” va avanti come laboratorio politico: “Centrodestra vittima deputati”

 
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Grazio Trufolo

Gela. Al primo turno elettorale con “Alleanza per Gela” di Salvatore Scerra (seppur sia stata l’unica lista di quella coalizione a non superare la soglia di sbarramento), al ballottaggio con l’ingegnere Grazia Cosentino e il centrodestra ufficiale. Gli esponenti di “Prima Gela-Partito liberale” avevano preannunciato una disamina del voto, condotta negli scorsi giorni. La sconfitta del centrodestra la legano ad una sorta di volontà dei dirigenti dei partiti. “Le scorse elezioni hanno dimostrato l’assenza, nell’intero centrodestra locale, di una classe dirigente forte, capace di imporsi per la difesa delle vere esigenze cittadine. E’ stata priva di autonomia e succube della volontà del solo parlamentare di turno. L’analisi del voto ha fatto emergere una realtà politica assai deprimente, partendo dalla incapacità degli attuali dirigenti locali di presentare un candidato unitario che potesse essere migliore espressione e garanzia di unità per l’intero centrodestra ufficiale. E’ da valutare come certamente insolita la presenza, al suo interno, di partiti e formazioni politiche nettamente antagonisti alle politiche del governo nazionale o addirittura invise anche alle sue stesse forze moderate, insistendo invece per un candidato imposto dall’alto, espressione non diretta degli stessi partiti che avevano assunto la responsabilità di guidare l’intera coalizione in città. La bruciante sconfitta del candidato sindaco Grazia Cosentino è stata letta, nel corso della riunione, come figlia della miopia politica e della forte supponenza di alcuni maggiorenti ma anche della sola preoccupazione dei parlamentari forestieri di evitare una vittoria nella maggiore tra le città chiamate al voto, evitando di dovere magari all’indomani del voto essere garanti dello stesso governo cittadino. In questa chiave di lettura, si è anche voluta stigmatizzare la volontà di chiudere le porte alla terza delle coalizioni uscite dalle urne, “Alleanza per Gela” con 8.000 voti di preferenza, unanimemente riconosciuta come il coup de theatre, capace di blindare, già in partenza, la posizione dell’altro avversario candidato sindaco, assicurandogli già a priori la garanzia di un premio di maggioranza, quello che ha poi determinato la consegna, a tavolino, della città ai soli grillini e al Pd, unici veri vincitori delle elezioni comunali dello scorso giugno, ed evitando sul nascere l’implementazione dell’intero gruppo consiliare estrazione del centrodestra, senza alcuna preoccupazione di poter contare sul nulla in termini di rappresentatività politica all’interno del civico consesso anche in caso di sconfitta. Non a caso, l’unico rappresentante proclamato eletto è solo candidato di punta di Forza Italia”, spiega il liberale Grazio Trufolo in una nota. Insiste sul patto tra maggiorenti per dividersi la posta elettorale, centrodestra a Caltanissetta e centrosinistra in città. “Non si comprende, se non altrimenti per via di un ragionamento aprioristicamente votato a perdere, la circostanza, di per sè abbastanza sintomatica, di un drastico calo di preferenze al secondo turno per la sola candidata del centrodestra, con aumento esponenziale dell’altro candidato sindaco. Calata, la prima, sinanco per una soglia del cinquanta per cento rispetto al totale dei voti raccolti al primo turno, sia pure, peraltro, a dispetto degli ingressi all’interno della sua coalizione di candidati di indubbio peso elettorale, come Incardona, Pellegrino e Guastella. Il centrodestra cittadino, ancora una volta, è stato tradito dai suoi stessi deputati di riferimento, con la complicità, frutto di inesperienza, incapacità e mancanza di visione politica, dei suoi stessi dirigenti locali, a tutto vantaggio di altre realtà cittadine, sicuramente non sodali ai bisogni e alle esigenze della nostra terra e soltanto per una questione di mera sopravvivenza politica squisitamente personale. Non a caso, nella stessa città di Caltanissetta, la coalizione a sostegno della candidata Petitto, espressione dell’intero centrosinistra a guida Pd, è stata abbandonata dalla terza forza elettorale uscita al primo turno ed espressione diretta del M5s, consentendo così all’altro candidato del centrodestra di poter vincere, a mani basse, contro la sua diretta rivale, al primo turno sotto di appena tre punti. La riflessione finale è stata quella di un patto elettorale tra le due opposte deputazioni, di centrodestra e di centrosinistra, che è andata ben oltre la difesa dei valori interni alle opposte formazioni politiche di riferimento, essendo l’attuale deputazione di centrodestra di estrazione nissena e quella di centrosinistra gelese. Insomma, una decisione a tavolino che ha permesso che Gela andasse alla sinistra e Caltanissetta alla destra, senza per questo togliere meriti al sindaco Di Stefano cui deve essere tributato il merito di avere guadagnato l’onore del più alto scranno in palio nelle elezioni amministrative”, conclude Trufolo.

L’esperienza del gruppo proseguirà, anche sotto forma di associazione e “laboratorio di idee e uno strumento che possa consentire la partecipazione attiva nelle scelte di governo cittadino, avendo come obiettivo la formazione di una classe dirigente con il contributo di giovani e meno giovani, tutti estrazione della società civile, assumendo come guida l’idea di studiare per sapere e sapere per governare, in modo di essere pronti per il contributo che ogni libero cittadino sarà chiamato a rendere per il miglioramento delle condizioni generali dell’intera comunità”. “L’obiettivo che vede tutti i dirigenti della lista e dei suoi sostenitori è quello di mantenere comunque il ruolo di soggetto politico, attenti alle questioni più scottanti e più delicate del governo cittadino, tra cui la stessa gestione del dissesto finanziario e dello sviluppo del territorio, evitando per adesso di essere critici contro l’attuale amministrazione, ancora in attesa di vedergli muovere i suoi primi passi”, chiude la nota.

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