Gela. Sarà la direzione cittadina del Pd, convocata già per domani mattina, a fare ulteriore chiarezza sulla frattura, sempre più profonda, che sta attraversando
il rapporto tra il segretario Peppe Di Cristina e i consiglieri comunali dissidenti.
“Rispondo al partito”. Neanche il tentativo di mediazione condotto dal deputato regionale Giuseppe Arancio e dal vice capogruppo Carmelo Orlando, che questa mattina hanno incontrato Vincenzo Cirignotta, sembra aver sortito effetti. Cirignotta, che ha rappresentato le istanze portate avanti anche da Romina Morselli e Salvatore Gallo, è stato chiaro “Di Cristina – ha detto – deve farsi da parte e bisogna scegliere una nuova segreteria che dia centralità alle primarie nell’individuazione anche dei prossimi candidati”. Il segretario, però, non sembra intenzionato a cedere il passo. “Non sono a disposizione dei desiderata del consigliere Vincenzo Cirignotta – dice – io rispondo agli organismi del Partito Democratico. Se ci sono dubbi rispetto alla mia capacità di gestione, vanno valutati e affrontati in direzione e certamente non attraverso i media. Domani, davanti agli esponenti del partito, esporrò la mia posizione in merito all’intera vicenda”. Di Cristina, però, respinge i distinguo politici lanciati proprio da Cirignotta. “Il consigliere Cirignotta – conclude – dovrebbe sapere che nel Pd la componente di sinistra è da sempre tra le principali, insieme alle altre. Tutte hanno pari dignità. Sono polemiche strumentali. Lui richiama Renzi, ma è proprio l’ex premier che, nei suoi interventi, utilizzata in apertura l’espressione “amici e compagni”. Probabilmente, Cirignotta non è molto informato sulle vicende del Partito Democratico. Lo invito ad essere più attento e, comunque, la mia coerenza politica non credo possa essere messa in discussione”. Domani, il segretario parlerà alla direzione del partito, probabilmente anche davanti agli stessi “ribelli”.