Gela. “In tutta questa procedura, c’è qualcosa che non quadra”. Le accuse a Salinitro. Così, la vicenda del piano regolatore generale atteso da decenni, peraltro già prevista domani in consiglio comunale, rischia di produrre nuove fibrillazioni politiche. I componenti della commissione comunale urbanistica parlano chiaro e sparano a zero contro l’amministrazione comunale, con in testa l’assessore al ramo Francesco Salinitro. “E’ ora di finirla – spiegano Cristian Malluzzo, Guido Siragusa, Vincenzo Cascino, Antonino Biundo e Salvatore Gallo – con i continui viaggi della speranza verso Palermo. Vorremo capire perché, ad inizio mese, gli uffici della Regione avevano sottolineato, con una nota ufficiale, la competenza del consiglio comunale a valutare opposizioni e osservazioni al nuovo piano regolatore ma a distanza di pochi giorni, anche se non abbiamo mai visto questa seconda nota, ci comunicano che osservazioni e opposizioni rimangono a Palermo”. I consiglieri, però, sollevano dubbi anche sulla condotta dell’assessore all’urbanistica Francesco Salinitro. “Lo abbiamo convocato – continuano – e si era impegnato a spingere affinché fosse il consiglio comunale a valutare osservazioni ed opposizioni. Dopo pochi giorni, abbiamo incontrato a Palermo i tecnici che si stanno occupando della procedura del nuovo prg e veniamo a sapere che l’assessore era andato in visita solo il giorno precedente ed inoltre l’amministrazione comunale sostiene che debba essere la Regione a valutare osservazioni ed opposizioni. Chiaramente, non capiamo questa doppia posizione”.
Un ricorso al Tar Palermo. I componenti della commissione, inoltre, rispediscono al mittente le eventuali ipotesi di lentezze amministrative. “Nelle note, firmate anche dai funzionari del municipio – dicono ancora – leggiamo che osservazioni ed opposizioni devono essere valutate a Palermo per evitare le lentezze del consiglio comunale. Come si fa a sostenere tutto ciò, quando, fino ad oggi, neanche una delle oltre ottocento osservazioni ed opposizioni è mai giunta in aula? E’ un processo alle intenzioni? A questo punto, in aula consiliare, proporremmo un atto d’indirizzo che impegni l’amministrazione comunale ad impugnare questi atti al Tar Palermo. Non si può spogliare il consiglio comunale di una facoltà indicata dalla legge, senza consentire a noi consiglieri di valutare sia le opposizioni sia le osservazioni al piano regolatore generale”.