Gela. Venne arrestato nel settembre dello scorso anno. Il trentottenne Francesco Davide Scicolone, accompagnato dal meccanico trentacinquenne Giovanni Mistretta, fu fermato a Niscemi. In un borsello, c’erano ottanta grammi di cocaina, che secondo gli investigatori erano destinati alla piazza di spaccio niscemese. Furono entrambi arrestati. Le indagini sono state chiuse lo scorso aprile. Dal momento dell’arresto, il trentottenne è rimasto ristretto ai domiciliari. La difesa, sostenuta dall’avvocato Rosario Prudenti, ha avanzato richiesta di revoca. Il legale ritiene che ci siano i presupposti per concedergli una misura meno restrittiva. Spetterà ai pm della procura valutarla.
Gli inquirenti sono convinti che quella di Niscemi fosse diventata una piazza di spaccio importante per i presunti pusher gelesi, che avrebbero gestito le forniture attraverso comunicazioni con applicazioni telefoniche, come Whatsapp. Le indagini sono state chiuse e coinvolgono anche Mistretta, Ruben Raitano, Vincenzo Galanti, Salvatore Cunsolo e Domenico Abbaco. Si attendono le ulteriori decisioni dei magistrati.