Presunti illeciti nei controlli a caseifici e attività, assolti dipendenti Asp e operatori

 
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Gela. L’inchiesta risale a diversi anni fa. Vennero individuati presunti profili di reato rispetto all’attività condotta da operatori e dirigenti del servizio veterinario locale di Asp. Il dibattimento a loro carico e nei confronti di imprenditori del settore si è concluso con l’assoluzione. La decisione, attraverso il dispositivo di udienza, è stata rilasciata dal collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Marica Marino (a latere Martina Scuderoni e Fabrizio Giannola). Per la procura, gli operatori del servizio veterinario avrebbero fatto pressioni su esercenti e imprenditori caseari, al fine di trarne vantaggio, anche con consulenze tecniche e prestazioni di favore. Davanti agli eventuali no dei titolari delle aziende, avrebbero disposto la distruzione di ciò che veniva prodotto, soprattutto formaggi e generi affini. L’istruttoria dibattimentale si è protratta per anni. La decisione odierna chiude il giudizio. L’assoluzione è stata emessa nei confronti di Antonio Cannizzo, Girolamo La Mensa, Luigi Farruggia, Giuseppe La Boria, Calogero De Simone e Cristoforo Domicoli. Le prime verifiche investigative partirono a seguito di segnalazioni arrivate da titolari di attività che si ritennero vessati. Due si sono costituiti parti civili, con il legale Antonino Ficarra, che ha insistito per il riconoscimento della responsabilità penale degli imputati. Il pm Lucia Caroselli, nella sua requisitoria, ha concluso indicando la condanna a tre anni di reclusione per La Boria e Cannizzo. Il magistrato ha inoltre riferito dell’avvenuta prescrizione di altri capi di accusa e chiesto l’assoluzione per ulteriori contestazioni. La Boria ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee, ribadendo l’assoluta assenza di riscontri rispetto alle ipotesi avanzate. Ha parlato di un’attività condotta sempre nel rispetto delle norme e con controlli e accertamenti svolti insieme ai carabinieri del Nas e alle autorità preposte. I difensori, gli avvocati Giacomo Ventura, Antonio Gagliano, Flavio Sinatra, Desiree Iaglietti, Walter Tesauro, nelle conclusioni hanno ricostruito i fatti e spiegato che le attività del servizio veterinario venivano svolte sulla base delle esigenze dettate dalle norme in materia, dettate anche a livello Ue.

Hanno escluso la fondatezza di quanto segnalato dai titolari che fecero partire le attività di indagine. Stando alla loro linea, non sarebbe mai esistito un modus illecito imposto dai dipendenti di Asp impegnati nei controlli veterinari. Il collegio penale del tribunale ha indicato l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”. Altri capi sono stati dichiarati prescritti o non previsti dalla legge come reato.

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