Gela. I controlli vennero effettuati con maggiori approfondimenti, a seguito dell’esposto presentato da un ex dipendente. I militari della guardia di finanza condussero verifiche nell’area, all’epoca nella disponibilità dell’azienda campana Tekra, usata come provvisorio Centro comunale di raccolta. Vennero riscontrate irregolarità e si ipotizzò una frode, a seguito del contributo economico che periodicamente veniva concesso proprio per adibire aree a Ccr. In aula, davanti al giudice Fabrizio Giannola, la genesi dell’indagine, poi arrivata a processo, è stata confermata dall’ex comandante della guardia di finanza, che si occupò di coordinare l’attività. Tra la fine del 2018 e i primi mesi del 2019, così ha riferito in videocollegamento, vennero condotti almeno tre sopralluoghi nell’area usata da Tekra. Per l’accusa, nonostante il contributo economico concesso, non ci furono interventi per mettere a norma quegli spazi. Sarebbero state riscontrate irregolarità e perdite di percolato. Il militare ha riposto alle domande del pm Gesualda Perspicace e a quelle dei difensori degli imputati. Le accuse vengono mosse a imprenditori e responsabili tecnici di Tekra, Alessio Balestrieri, Maria Cerasuolo, Alberto Manganello, Salvatore Del Prete, Andrea Dal Canton e Giuseppe Scicolone, e inoltre ai funzionari comunali, Valter Cosentino e Roberto Capizzello.
Per le difese, mancano i presupposti delle contestazioni, a iniziare da quella di frode, dato che non ci sarebbe stato alcun vantaggio economico conseguito da Tekra, azienda campana che per quasi dieci anni ha gestito il servizio rifiuti in città. I proprietari, i tecnici aziendali e i funzionari comunali, già in fase di udienza preliminare, attraverso i loro legali, avevano escluso omissioni o inosservanze delle norme in materia. Le difese hanno posto quesiti al militare della guardia di finanza, proprio per affrontare le contestazioni mosse ai loro assistiti. Nuovi testimoni saranno sentiti nel corso delle prossime udienze. La procura ha preannunciato la produzione di immagini che riguardano l’area al centro delle verifiche. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Giacomo Ventura, Sinuhe Curcuraci, Flavio Sinatra e Giuseppe Petrosino.