Gela. Non ci sono le condizioni procedurali per proseguire il rito abbreviato. Il giudice Eva Nicastro, oggi, ha disposto il non doversi procedere nei confronti di Domenico Timpanelli. L’insegnante era chiamato a rispondere di diffamazione, su denuncia di un militare della guardia di finanza, Paolo Salemi. Secondo le contestazioni, Timpanelli, insegnante che dopo un lungo percorso giudiziario è riuscito a dimostrare la sua innocenza a seguito del coinvolgimento in un’inchiesta anti-droga, avrebbe diffuso tramite internet il testo di una nota inviata al comando della guardia di finanza e relativa allo stesso Salemi. Il finanziere (che è assistito dal legale Flavio Sinatra) denunciò i fatti, che hanno portato a processo. La difesa di Timpanelli, rappresentata dall’avvocato Vincenzo Ricotta, ha sollevato un’eccezione relativa all’efficacia della querela, che per il tipo di reato contestato (non più l’iniziale calunnia ma la diffamazione) venne proposta oltre il termine previsto. Di fatto, sono venute meno le condizioni per portare avanti l’attività, come accertato dal giudice. Timpanelli, in ogni caso, ha respinto le contestazioni, certo che quella nota non venne mai resa pubblica tramite internet e i social. Qualche momento di tensione si è verificato in aula, rispetto ad un supposto tentativo di registrare fasi dell’udienza. Timpanelli ha risposto alla segnalazione giunta dal militare della guardia di finanza, escludendo di aver usato lo smartphone per riprendere l’attività di udienza.
Anche questo procedimento scaturisce da fatti, sempre collegati all’iniziale vicenda giudiziaria che toccò l’insegnante, arrestato e accusato di traffico di droga, al termine di un’inchiesta condotta dalla guardia di finanza. L’intera impalcatura di quel blitz cadde e Timpanelli (riconosciuto completamente estraneo) si è sempre ritenuto vittima di un piano per danneggiarlo, chiamando in causa proprio militari delle fiamme gialle.
