Presidenza consiglio, M5s punta su Giudice: aperture dem? Di Stefano vuole unità nelle scelte

 
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Il gruppo consiliare M5s e il presidente Giudice

Gela. A coordinarlo potrebbe essere proprio il sindaco Terenziano Di Stefano, probabilmente la prossima settimana, prima dell’insediamento ufficiale dell’assise civica. La maggioranza infatti sta cercando di arrivare all’esordio tra gli scranni d’aula con un accordo complessivo per la presidenza del consiglio comunale, come abbiamo già riferito. La prima seduta della prossima settimana sarà riservata al giuramento dei consiglieri e all’elezione del presidente e del vice. I lavori, inizialmente, saranno condotti dal consigliere maggiormente suffragato, l’imprenditore Angelo Caci della lista “Cosentino sindaco” che ha fatto accoppiata alle amministrative con la Lega. Tra i distefaniani, la presidenza del consiglio sembra una partita a due. Pd e Movimento cinquestelle dovrebbero essere i gruppi più accreditati. I grillini starebbero concentrando le forze sul consigliere rieletto Paola Giudice, già vicepresidente dell’assise civica. Giudice avrebbe qualche sì anche tra le fila dem. I democratici sono invece orientati, in gran parte, ad una sorta di rispetto dell’esito elettorale e i nomi più gettonati al momento sono quelli del riconfermato Gaetano Orlando (primo nella lista dem) e di Giuseppe Fava, ex presidente del consiglio che ha ottenuto il pass elettorale per il ritorno tra gli scranni d’aula. Di Stefano vuole garantire massima rappresentatività ed evitare qualsiasi tensione interna, soprattutto nel rapporto tra i due partiti principali, appunto Pd e M5s.

Se un’intesa si potrà concretizzare sarà l’aula a dirlo, già la prossima settimana. Il consiglio comunale, in gran parte rinnovato, fornisce una geografia quasi del tutto favorevole alla coalizione dei tre colori di Di Stefano, che schiera le bandiere dem, pentastellate e civiche di “Una Buona Idea”. Bisognerà capire inoltre che tipo di strategie potrà mettere in campo un’opposizione, principalmente di centrodestra, uscita ridimensionata dal ballottaggio e con tanti punti interrogativi sull’effettivo sostegno all’ingegnere Cosentino, che ha finito il percorso elettorale con un notevole distacco da Di Stefano.

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