Gela. Un confronto in aula per capire se sia effettivamente lei la donna del mistero in grado di truffare il titolare di una concessionaria automobilistica di via Venezia. Lo hanno chiesto i legali che difendono tre presunti truffatori, si tratta di Letizia Pignatelli, Ciro Della Noce e Rosario D’Ausilio, finiti sotto processo davanti al giudice Fabrizio Molinari.
Stando all’indagine condotta dagli agenti di polizia del commissariato, avrebbero fatto parte di una vera e propria banda attiva lungo l’intera penisola e impegnata sul fronte delle truffe ai rivenditori di automobili.
Dopo aver presentato documenti d’identità falsi, riuscivano a far avviare le pratiche di finanziamento facendo poi perdere le loro tracce insieme alle vetture. Nel corso dell’ultima udienza svoltasi davanti al giudice Molinari, è stata sentita la donna che, almeno sulla carta, avrebbe avviato il finanziamento con i titolari della rivendita di via Venezia per l’acquisto di una Renault Clio.
“Ma io – ha spiegato – non vivo neanche in Sicilia e, soprattutto, non ho mai conseguito la patente di guida”. I documenti con le sue generalità sarebbero stati presentati da una degli imputati, Letizia Pignatelli, agli addetti della concessionaria.
Nel corso dell’inchiesta, inoltre, è anche emerso l’utilizzo di schede telefoniche sempre diverse: uno dei cellulari a disposizione dei tre sarebbe stato fornito di almeno duemila sim. Nel corso della prossima udienza, già fissata per il 21 novembre, dovrebbe essere sentita la stessa Pignatelli.