Gela. Nonostante avessero ultimato i due cicli vaccinale sono risultati positivi. Il caso dei tre operatori sanitari in forza presso l’ospedale Vittorio Emanuele e il repentino aumento di contagi in provincia sono finiti sotto la lente d’ingrandimento del sindacato Fsi Usae Caltanissetta e Agrigento che, rivolgendosi ai vertici dell’Asp di Caltanissetta, del manager Alessandro Caltagirone, chiede l’avvio “di una campagna di somministrazione di test sierologico quantitativo per gli anticorpi neutralizzanti anti-RBD (anticorpi molto efficaci nel combattere l’infezione da coronavirus)”.
Secondo Salvo Ballacchino, esponente del sindacato Fsi Usae, “la campagna dovrà interessare tutti i dipendenti che hanno ricevuto la doppia somministrazione del vaccino anti-Covid 19 – spiega Ballacchino – e coloro che hanno contratto la malattia”. A preoccupare il sindacato Fsi Usae è anche il cambio di rotta sulle misure di prevenzione in ospedale dopo l’avvio del ripristino dei 55 posti letto dedicati ai pazienti covid-19. “Tali infezioni – precisa Salvo Ballacchino – alimentano paure e incertezze tra gli operatori dell’Asp di Caltanissetta che da oggi hanno perso molte certezze sull’effettiva efficacia protettiva del vaccino. Il test sierologico quantitativo per gli anticorpi SARS COV-2 è indispensabile a valutare la risposta degli anticorpi neutralizzanti presenti nell’organismo in risposta all’infezione o alla vaccinazione. Ecco perché riteniamo sia doveroso avviare una campagna a tappeto – conclude Ballacchino – al fine di garantire la sicurezza psico-fisica del personale ospedaliero chiamato e della sua incolumità dell’utenza da assistere. Il dipendente privo di risposta anticorpale sarebbe nella stessa posizione di rischio e pericolo del dipendente che rifiuta la vaccinazione”. Inoltre, sempre secondo il sindacato Fsi Usae Agrigento e Caltanissetta, “negli ultimi giorni si è assistito ad un progressivo aumento di casi di infezione da Covid-19 nel territorio nisseno, tanto da divenire la provincia con il maggior numero di nuovi casi in Sicilia”.