Porto rifugio fermo al palo, per il porto isola ok gara del progetto di abbattimento delle emissioni

 
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Gela. La strada per arrivare ai lavori del porto rifugio, insabbiato da anni, tutto sembra salvo che sgombera da ostacoli e la revoca dell’apprezzamento rilasciato dal governo regionale è un altro segnale decisamente poco incoraggiante. Si attende una riformulazione dell’accordo attuativo che va sottoscritto. In Regione, invece, si fanno passi in avanti per gli interventi al porto isola, nella disponibilità di Eni. Con fondi Pnrr, autorizzati a livello ministeriale, era stato garantito il finanziamento per l’elettrificazione delle banchine del sito, per un totale di circa un milione e mezzo di euro. Gli uffici del dipartimento regionale dell’energia hanno appena emesso il decreto che approva “in linea amministrativa” il progetto di fattibilità tecnico-economica e l’avvio della fase di gara per l’affidamento dei lavori. Raffineria, nell’ultimo periodo, aveva già provveduto ad avanzare istanza per il rinnovo della concessione nell’area demaniale nella quale è previsto l’intervento. L’elettrificazione delle banchine si inserisce nel più generale processo di decarbonizzazione.

Servirà all’abbattimento dei vapori durante le operazioni di carico e scarico delle navi cisterne. Due anni fa, attraverso ministero e Regione, fu ufficializzato lo stanziamento per il progetto “cold ironing”. Un percorso analogo è stato fatto per il porto di Siracusa ma con un impegno finanziario decisamente più pesante, da diciotto milioni di euro. L’abbattimento delle emissioni si raggiungerà, in base ai programmi, attraverso un’alimentazione con una connessione elettrica che giunge dalla terraferma. Gli uffici regionali hanno approvato pure il bando di gara.

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