Gela. Il porto rifugio è ancora insabbiato insieme alle promesse di intervento.
L’indice accusatorio è puntato contro il governo Crocetta dal sindaco, Domenico Messinese, il presidente del consiglio, Alessandra Ascia, e il comitato “Porto del Golfo”. Parlano di “notevole ritardo dell’attivazione del crono programma e dell’avvio delle procedure per i lavori di dragaggio e potenziamento del pontile” e dopo avere chiesto lumi alla presidenza della Regione sullo stato di avanzamento delle opere hanno informato del ritardo anche il prefetto di Caltanissetta, Maria Concetta Cucinotta.
“Una nota ufficiale è stata spedita ieri anche ai vari ministeri ed assessorati regionali competenti – assicura il sindaco -. Nella missiva viene denunciata l’impraticabilità della struttura portuale, che mette a rischio la sicurezza dei natanti e impedisce lo svolgimento di attività connesse alla sicurezza e alla gestione delle piattaforme petrolifere nel mar Mediterraneo, di competenza dell’Eni, nonché la fruibilità ai mezzi di soccorso e antinquinamento al servizio della Raffineria. Infine – conclude Messinese – si esprime preoccupazione anche per l’aumento dei costi e i risvolti negativi che potrebbero avere sull’accordo i lavori di riprofilatura di emergenza dei fondali di ripristino della funzionalità del porto”.