Gela. Un primo confronto era atteso da tempo, spesso slittato causa impegni istituzionali del presidente dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale Pasqualino Monti. Nel corso della sua trasferta romana, il sindaco Di Stefano, in video call, ha invece avuto modo di rapportarsi con lo stesso Monti. Al centro dell’analisi, il futuro del porto rifugio, per il quale da anni si attendono i lavori complessivi destinati all’escavo. Ci sono poi gli interventi sul braccio di ponente. Dal confronto a distanza è emerso che l’Autorità ha sostanzialmente completato le attività per il progetto dei lavori, che ammonta a non meno di quaranta milioni di euro. Gli oneri sono in capo alla struttura retta da Monti. “Manca però la definizione finale della Regione, con la firma conclusiva dell’accordo attuativo – sottolinea il sindaco – questo vale pure per il passaggio di competenze all’Autorità”. Il sindaco ha intenzione di rivolgersi direttamente al presidente Schifani. “Bisogna velocizzare questa firma senza la quale l’Autorità, da quello che è emerso, non può andare avanti”, aggiunge. Ad oggi, sono stati effettuati, nel sito portuale, operazioni per la riprofilazione del canale interno, nel tentativo di dare un minimo di possibilità di movimento a mezzi e imbarcazioni, e sono in programma i lavori per la banchina di riva. L’aspetto decisivo però rimane quello dei lavori per superare l’insabbiamento ormai atavico. I fondi furono previsti in un accordo con Eni.
Il passare del tempo ha portato alla scadenza degli esiti delle caratterizzazioni, trattandosi di un’area Sin, e quindi è stato necessario riproporre adempimenti inevitabili. L’entità dei costi calcolati dall’Autorità è aumentata e saranno necessarie coperture consistenti che non arriveranno comunque dalle compensazioni. Prima di tutto, bisognerà finalizzare l’accordo che venne messo nero su bianco mesi fa, quando ancora in municipio c’era la giunta Greco. Il comitato pro-porto, che di recente ha avuto una riunione con l’Autorità, ha nuovamente lanciato un appello alla politica.