Gela. La proposta di istituire un gruppo di lavoro che monitori esclusivamente la “storia infinita” del porto rifugio l’avevano avanzata in aula, già prima che si arrivasse allo scontro politico della seduta di question time, che li ha poi indotti a lasciare i loro scranni, come forma di protesta contro la maggioranza. Il drappello di opposizione ritorna a chiedere che il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito prenda in considerazione quell’istanza, senza attendere una nuova seduta di question time per rimettere all’ordine del giorno la mozione, firmata da Vincenzo Casciana e Giuseppe Morselli. Da questo punto di vista, non lesinano critiche verso il numero uno del consiglio. “E’ passato un mese esatto, da quando noi dell’opposizione abbiamo consegnato al presidente del consiglio comunale una richiesta sottoscritta affinché si adoperasse per la costituzione del gruppo di lavoro porto rifugio, dando continuità al lavoro svolto nei tre anni della vecchia consiliatura – dicono – dando supporto alle associazioni che operano nel comparto e cercando di riconsegnare la perduta dignità di città di mare a Gela. Abbiamo voluto fare una semplice richiesta proprio perché riteniamo che il tema sia molto delicato e soprattutto perché riteniamo appartenga alla città. Il ruolo di noi consiglieri, nei tre anni trascorsi all’interno del gruppo, è stato di servizio ai cittadini e crediamo che anche questo gruppo di lavoro debba essere caratterizzato da questo approccio. Ci è molto dispiaciuto ascoltare le parole del presidente Sammito che ha voluto sottolineare che a causa dell’opposizione sia venuto a mancare il numero legale al consiglio comunale dello scorso martedì e che la formazione del gruppo di lavoro dovrà attendere un altro mese e quindi una nuova seduta di mozioni per ritrattare quella presentata dai colleghi della maggioranza. Invitiamo il presidente del consiglio a procedere con la richiesta presentata da noi consiglieri”.
L’opposizione in blocco, con il centrodestra, la grillina Virginia Farruggia e l’indipendente Paola Giudice, lancia la sfida politica a Sammito e alla maggioranza del sindaco Lucio Greco. Non vogliono avere sulle spalle il peso che i pro-Greco vorrebbero fargli gravare, dopo aver lasciato l’aula consiliare. “Riteniamo che la presenza dei consiglieri all’interno del gruppo non debba essere invasiva rispetto al numero degli operatori, ormai la fiducia da parte dei cittadini nei confronti della politica è sempre più scarsa e l’approccio tenuto da parte della maggioranza di fronte a questo tema non aiuta a ristabilire il giusto rapporto tra la politica e la comunità di appartenenza – concludono – riteniamo anche che il metodo di scelta dei componenti possa essere lo stesso adottato tre anni fa, considerato che non provocò alcuna polemica politica. Crediamo che ognuno debba fare la propria parte e che non si debbano mettere sempre in prima fila i personalismi o le appartenenze politiche. La maggioranza non può pensare di annullare il dibattito politico o le buone proposte che provengono dalle opposizioni, solo perché ritiene di avere i numeri dalla propria parte. Potrebbe non sempre essere così”. I pro-Greco, nel corso della seduta di question time, hanno detto no alle possibili modifiche suggerite dai banchi degli “avvrsari” e così è scattata la protesta, con il drappello di opposizione che ha lasciato gli scranni, mentre i dieci di maggioranza rimasti in aula non sono bastati a mantenere il numero legale.
Solo vergogna !Giocate ancora con i destini di tanti lavoratori del mare e di una città
che è stanca di aspettare, città litigiosa
dove la parola “fare sistema “,è completamente sconosciuta
Giocate ancora con i destini di tanti lavoratori del mare e di una città
che è stanca di aspettare, città litigiosa
dove la parola “fare sistema “,è completamente sconosciuta