Gela. Sul finire dello scorso anno, al termine del procedimento di primo grado, venne accertata la prescrizione, per la sua posizione e per quelle di altri ex dirigenti e attuali funzionari comunali. In appello, invece, i giudici nisseni hanno assolto nel merito l’architetto Emanuele Tuccio. La sua posizione era tra quelle alle quali venivano addebitate presunte responsabilità per eventuali omissioni rispetto al pontile sbarcatoio, ancora oggi in condizioni assai precarie e depotenziato da diversi cedimenti strutturali. E’ stato accolto l’appello del difensore, l’avvocato Giacomo Ventura. Già in primo grado, nonostante la prescrizione maturata, la difesa concluse per l’assoluzione di merito, escludendo collegamenti tra le funzioni svolte da Tuccio, durante il periodo di guida del settore lavori pubblici, e quanto accaduto per la struttura sul lungomare, che nel 2015 venne poi sottoposta ad un sequestro.
Per diverso tempo, ci furono forti incertezze sulle competenze, nel rapporto istituzionale fra Comune e Regione. La difesa, anche in appello, ha insistito per la totale assenza di eventuali omissioni addebitabili all’architetto. I magistrati nisseni lo hanno assolto.
Ma in sostanza a chi tocca sistemare una volta per tutte il pontile?