Polo tecnologico all’ex Asi, a breve in consiglio: Di Stefano, “prima servono altri passaggi”

 
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Una delle strade dell'area industriale di Brucazzi

Gela. L’ammissione ufficiale al finanziamento da dieci milioni di euro, attraverso fondi del Pnrr, risale allo scorso anno. L’amministrazione comunale, insieme all’Università Kore di Enna, a Sicindustria e ad Eni, ha sostenuto il progetto ribattezzato Sinapsi (acronimo di Sistemi innovativi applicati in Sicilia), per realizzare un vero e proprio polo tecnologico, riqualificando per intero una vecchia struttura dell’ex Asi, in contrada Brucazzi. Per diversi mesi, però, si è saputo ben poco dello sviluppo della procedura, successiva al via libera ministeriale. Ora, gli atti sono alla presidenza del consiglio comunale, con il presidente Salvatore Sammito che ha iniziato a valutarli, e dovrebbero arrivare a breve all’assise civica. Uno dei passaggi fondamentali dell’iter è quello dell’acquisizione della struttura da parte del Comune mentre progettazione e successivi lavori dovrebbero essere a carico dell’Università Kore. Lo scorso anno, il progetto fu seguito anche dall’assessorato allo sviluppo economico. L’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano e i tecnici del settore, insieme ad esperti, monitorarono l’evolversi. “Prima di tutto serve una delibera di giunta, come atto d’indirizzo – spiega lo stesso Di Stefano – non si può delegare tutto al consiglio comunale, soprattutto perché occorre formalizzare l’acquisto dell’immobile da parte del Comune. E’ un’operazione che richiede sempre la massima accuratezza, a maggior ragione in una fase di crisi finanziaria dell’ente”. Di Stefano e il gruppo consiliare di “Una Buona Idea” cercheranno di capire se siano già stati fatti dei passaggi con il ministero.

“Trattandosi di fondi del Pnrr – aggiunge l’ex assessore – in una procedura d’acquisto va anzitutto ottenuto un riscontro dal ministero. C’è già stato?”. Ancora una volta, i civici tornano a lamentare i tempi troppo stretti. “Procedure di così evidente importanza, che coinvolgono l’università, Sicindustria ed Eni, arrivano sempre al limite delle scadenze previste – dice ancora – la responsabilità, questa volta, non la attribuisco al sindaco ma a quei funzionari e dirigenti che credono di sapere tutto. Invece, dimostrano di non conoscere le procedure e di non studiare con accuratezza. Rischiano di causare danni notevoli”. Il polo tecnologico, pensato inoltre come incubatore di imprese giovanili e start up, secondo l’esponente civico è “un punto di rilancio incredibile”. “E’ un atto che va necessariamente votato e approvato – conclude – però, mi chiedo se ci siano ancora i tempi. Con il provvedimento in consiglio si autorizza l’ente comunale all’acquisto dell’immobile, che va poi formalizzato con tutti gli oneri del caso. Perché anche questa volta si accelera solo quando si rischia di arrivare troppo tardi?”. Una prima scadenza per la gara cadeva già lo scorso dicembre ma è stata prorogata e ora bisognerà fare in fretta per non perdere il treno del polo tecnologico.

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