Polo tecnologico, “dieci milioni sono confermati”: riparte verifica su altri fondi e sui tempi

 
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Gela. I dieci milioni per il polo tecnologico Sinapsi, che sulla carta è previsto nell’area ex Asi, sono ancora in essere. Non c’è un rischio di taglio e l’hanno confermato i referenti della presidenza del consiglio dei ministri che oggi hanno incontrato la delegazione della quale fa parte anche il sindaco Di Stefano. Il Comune accolse il progetto per il polo tecnologico, agganciandosi all’Università Kore di Enna, a Sicindustria e alla fondazione Mattei, per conto di Eni. Venne acquisita l’area. Il tavolo odierno era proprio finalizzato a comprendere se ci fossero ancora le condizioni per andare avanti. Il valore complessivo dell’investimento dovrebbe comunque aggirarsi intorno ai venti milioni di euro. I fondi pubblici non possono superare il cinquanta per cento complessivo, per evitare infrazioni sugli aiuti di Stato. I ritardi ci sono e si legano anche, come riferito oggi, al fatto che il governo nazionale ha superato del tutto la struttura dell’Agenzia per la coesione territoriale. “Ci è stato spiegato – dice il sindaco – che purtroppo ci sono stati inevitabili problemi organizzativi. Questo vale per tutti i progetti che stavano seguendo questo iter. Il fondo da dieci milioni di euro per Sinapsi però è ancora attivo”. La vera incognita, a questo punto, riguarda l’eventuale altra parte degli stanziamenti, che dovrebbe arrivare da privati, in testa Kore ed Eni. Il Comune non può essere parte in causa su questo fronte, dato che fondi dell’ente andrebbero a rafforzare la pista degli aiuti pubblici, generando infrazioni. “Dalla prossima settimana – precisa il sindaco – riprenderemo il confronto con le altre parti, la Kore di Enna, Sicindustria ed Eni. Dobbiamo individuare eventuali fonti per avere la parte restante degli stanziamenti necessari. Serve riorganizzarsi”. Dalla presidenza del consiglio hanno fatto sapere che probabilmente si andrà verso una proroga della scadenza finale del percorso, teoricamente prevista per il giugno del 2026.

“Dovrebbe arrivare una proroga e comunque ci sono diversi ricorsi avanzati – conclude Di Stefano – se ci saranno le condizioni per andare oltre il 2026, allora si potrà procedere. In caso contrario, se dovesse essere confermata la scadenza del 2026, l’Università Kore non avrebbe possibilità di condurre l’iter per l’affidamento, nel rispetto della scadenza iniziale. I tempi sarebbero troppo stretti”. Sinapsi, fin dall’inizio, è stato prospettato come un intervento strategico per lo sviluppo di tecnologie sul territorio e per la formazione, al pari di Macchitella lab, altro nodo che bisognerà sciogliere prima possibile, già dalla prossima settimana quando è in programma una nuova riunione con al centro l’ex casa albergo Eni.

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