Gela. Si torna a parlare della pista di atletica leggera, che da tempo spera di trovare una collocazione nella nostra città. Dopo la seduta della commissione urbanistica del 24 novembre 2021 non si è smosso nulla. Per questo motivo ieri pomeriggio la stessa commissione ha convocato un incontro a cui hanno partecipato i rappresentati delle associazioni sportive e l’assessore ai lavori pubblici Romina Morselli. Il presidente della comnmissione Vincenzo Casciana e il componente, Gabriele Pellegrino, sono tornati a sollecitare una soluzione, in tempi celeri, per dare risposte a chi da anni attende di avere un punto di riferimento, non solo sportivo ma anche di recupero sociale.
Per colmare le grandi lacune che vertono sulla pista d’atletica a rappresentare la giunta comunale era presente l’assessore Morselli che ha risposto alle innumerevoli domande dei rappresentanti delle associazioni sportive. L’incontro ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’ex deputato regionale Lillo Speziale e del parlamemntare Ars Ketty Damante. Quest’ultima, nelle scorse settimane, ha denunciato ritardi e chiesto spiegazioni, e l’assessore Morselli ha colto l’occasione per illustrarle i motivi di tali ritardi, non dovuti a lentezza burocratica ma a difficoltà tecniche relative all’individuazione dell’area. Entrambi i parlamentari si sono messi a disposizione per fungere da mediatori con la Regione e, nel caso di Speziale, anche con il presidente regionale del Coni, Sergio D’Antoni, con il quale già questa mattina c’è stata una breve interlocuzione finalizzata a programmare a un incontro. “Le due aree al momento in esame, nelle quali il campo potrebbe nascere, sono quelle di Montelungo, in una zona di proprietà comunale, e di Marchitello, in terreni privati e, dunque, da espropriare. Nel primo caso – spiega Morselli – le perplessità degli uffici tecnici del Comune, con in testa l’architetto Antonino Collura, sono legate alla presenza dei vincoli Sic-Zps. Pertanto, una strada da percorrere potrebbe essere quella di chiedere un parere preventivo all’assessorato regionale al territorio e all’ambiente. La volontà comune con il presidente della commissione urbanistica, Vincenzo Casciana, è quella di recarci personalmente a Palermo per capire se la creazione dell’impianto possa essere compatibile con i vincoli. In caso affermativo, il secondo step sarà il reperimento dei fondi per coprire i costi di progettazione e realizzazione. Una soluzione potrebbe essere quella di chiedere ad Eni la rimodulazione delle compensazioni minerarie, visto che già per questo progetto erano stati stanziati circa 1,3 milioni. Si tratta di una cifra che, seppur importante, potrebbe non essere sufficiente, soprattutto se si opta per Marchitello e si deve procedere con gli espropri. Questo momento di confronto è stato importante – conclude l’assessore – perché ha aperto un canale di dialogo a livello regionale sull’impiantistica sportiva nella nostra città che ci potrebbe portare anche ad individuare nuovi bandi e canali di finanziamento”.