Gela. Quindici operatori locali dovranno lasciare i cantieri in città della Petroservices Mediterranea. E’ stato deciso il trasferimento in Abruzzo. L’azienda, che ha importanti commesse da Eni ed Edison e opera in più Regioni, lavora anche negli appalti del sito locale di Enimed. I vertici dell’azienda, ritenendo che non ci siano più i presupposti per mantenere le attività sul territorio, hanno notificato i provvedimenti di trasferimento ai lavoratori. La tensione è alta, anche perché il tavolo di confronto tra i manager dell’azienda e le segreterie di Filctem e Femca, non ha sortito effetti. La decisione aziendale appare irrevocabile, ma per i sindacati si tratterebbe solo del tentativo di tagliare i lavoratori locali, aprendo una sorta di “precamera dei licenziamenti”. Operatori e sindacato sono convinti che ci siano commesse di lavoro sufficienti per proseguire nel sito locale. L’azienda si occupa delle attività nelle aree dei pozzi estrattivi. I dipendenti hanno dichiarato lo stato di agitazione, supportati da Filctem e Femca. Il sindacato ha chiesto l’intervento della prefettura e domani dovrebbe tenersi un incontro.
“La Petroservices Mediterranea, un’azienda dell’oilfield oramai a livello internazionale, si aggiunge alle tante piccole e medie imprese che abbandonano il territorio gelese – fanno sapere le segreterie di Filctem e Femca – gettando nel panico i quindici lavoratori e le rispettive famiglie. Esprimiamo tutto il nostro rammarico per questo comportamento, alla luce anche delle nuove autorizzazioni ministeriali che permettono la ripartenza della ricerca petrolifera sul territorio siciliano”. Se l’azienda dovesse mantenere la linea annunciata ai sindacati, allora potrebbero maturare plateali azioni di protesta.